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Mancini: “Mai offeso giornalisti”. Ma il cronista ribadisce: “Mi disse frocio”

Mancini_DMF_4045 Napoli-Inter 19/1/2016 foto De Martino

METTIAMO UN PUNTO A QUESTA STORIA” — “Le esternazioni nel dopo gara di Napoli – si legge sul sito di Mancini – sono semplicemente in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto: in queste ore si sta montando una polemica e si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema!”. E ancora: “Per questo vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di fin troppe strumentalizzazioni. Non ultima quella secondo cui, 15 anni fa, sarei stato perfino autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista (della Gazzetta dello Sport, ndr), cosa non vera: non ho mai utilizzato quel termine perché non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse ora sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, fondamentale per il prosieguo della stagione dell’Inter”.

LA REPLICA DI DA RONCH — Di fronte alla smentita legata all’episodio di 15 anni fa, il nostro giornalista, Alessio Da Ronch, si è visto quindi costretto a tornare sulla vicenda. “Era un fatto personale di cui non volevo parlare, ma avendo trovato la notizia questa mattina su vari siti ho deciso di raccontare l’accaduto”. L’episodio avvenne il 30 agosto 2001 sulle scale che portano dalla sala stampa agli spogliatoi dello stadio Franchi. “Al termine della conferenza stampa, il responsabile della comunicazione della Fiorentina mi disse che Mancini mi aspettava al piano di sotto. In realtà Mancini iniziò a inveire contro di me dicendomi che mi inventavo le cose e scrivevo cazzate. Io gli dissi che con quelle premesse non valeva la pena discutere, me ne andai e allora lui mi insultò in vari modi: tra i vari epiteti c’era anche quello che l’altra sera Sarri ha utilizzato nei suoi confronti: frocio. Credo anche frocio di m… Ma di questo non sono sicurissimo”. Quindi il commento finale di Da Ronch: “Non penso che Mancini sia omofobo e non ho dato peso in modo particolare a quell’insulto. Con Mancini però non c’è stato più un chiarimento. Sono passati 15 anni e ancora non mi rivolge la parola, anche se probabilmente per quell’episodio mi sarei aspettato delle scuse”.

gazzetta.it

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