Juventus, Allegri e il segreto della rincorsa: “In campo ci divertiamo”

Juventus, Allegri e il segreto della rincorsa: "In campo ci divertiamo"Massimiliano Allegri (afp) TORINO – La Juve sembra ormai un sorta di Barcellona “de noantri”. Una squadra bella da vedere, a tratti straripante, con una condizione psicofisica strepitosa. Un gruppo in stato di grazia, che diverte e “si diverte in campo”, come ha twittato Massimiliano Allegri intanto assicurando che “si può sempre fare meglio”. L’ultima prova di forza è un perentorio 0-4 in casa del Chievo. Una vittoria, la 12ª consecutiva, utile a tenere il passo del Napoli capolista e ad eguagliare la striscia-record di successi in campionato ottenuta da Antonio Conte nel 2013-14. Un gran bel motivo di orgoglio, non fosse che ad Allegri dei primati non importa assolutamente niente: “Conta soltanto l’albo d’oro”. Anziché gonfiare il petto e dilatare il suo ego, il tecnico toscano ha preferito lasciare la ribalta alla squadra: “Io cerco di fare meno danni possibile, il merito è soltanto dei ragazzi”.

ALLEGRI TRA STRISCE E RIMONTE DA RECORD – Il “Conte Max” è quanto di più distante ci sia dal “Conte Conte”, che sull’altare di un record, quello dei 102 punti, sacrificò addirittura una finale casalinga di Europa League. Più del record assoluto bianconero di 13 vittorie consecutive, traguardo tagliabile mercoledì allo Stadium contro il Genoa (arbitra Russo), l’allenatore livornese punta al bersaglio grosso. Insegue un’impresa ancora inedita nell’era dei tre punti a partita: vincere lo scudetto dopo aver raccolto la miseria di 12 punti nelle prime 10 giornate, accusando 11 punti di distacco dalla vetta. Una rimonta che a qualcuno potrebbe ricordare quella culminata il 5 maggio 2002, con il sorpasso last minute dei bianconeri sull’Inter di Cuper. Ma soprattutto una missione possibilissima, perché se il Napoli può contare sulle reti seriali di Higuain e Insigne, la Juve di Dybala & co. ha il miglior Pogba di sempre, una panchina molto più “lunga” dei partenopei, lo scontro diretto in casa, una maggiore abitudine a frequentare certe altitudini, una fame atavica mai saziata. E una voglia matta di mettere in bacheca il quinto scudetto consecutivo, eguagliando così un altro suo primato (in condominio con il Grande Torino e con l’Inter di Moratti). “Questa Juve non ha limiti – dice Stefano Sturaro a Sky Sport -. Siamo giovani ma abbiamo grandi margini di crescita e tutte le qualità per cercare di fare ancora meglio dell’ultima stagione, che è stata fantastica. Juve-Genoa per me è una partita speciale. Se sono arrivato in Serie A e in Nazionale (Under 21) è grazie ai rossoblù, ai quali sarò riconoscente per sempre”.

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MECCANISMI OLIATI, RICAMBI PERFETTI – Il primo giorno di febbraio, il mese delle attesissime supersfide allo Stadium contro Napoli (13 febbraio) e Bayern Monaco (23 febbraio) con vista sullo scudetto e sui quarti di Champions League, è anche l’ultimo giorno di un mercato che non riserverà sorprese per la Signora. Anche perché, come ha detto più volte Allegri, “non avrebbe senso aumentare numericamente l’organico senza migliorarlo qualitativamente”. La macchina bianconera sembra davvero perfetta, dotata di meccanismi oliatissimi e ogni pezzo di ricambio. Chiellini deve tirare il fiato? Nessun problema, come si è visto al Bentegodi: Caceres prende il posto di Barzagli che scala a sinistra a fare la controfigura del “Chiello”. Evra è squalificato? Che sarà mai: largo ad Alex Sandro, un gol, una traversa e tanta spinta di qualità. Mandzukic è ai box per quattro settimane? Poco grave: Morata esce dal letargo e dopo quasi quattro mesi all’asciutto segna quattro reti in altrettanti giorni tra Coppa Italia e campionato.


AVANTI CON LA LINEA VERDE: GANZ, CAPRARI E LAPADULA – Ecco perché la Juve continua a lavorare in prospettiva, seguendo la linea verde. Presi il centrocampista 18enne Rolando Mandragora dal Pescara e l’esterno 17enne Rogerio dall’Internacional (in sinergia con il Sassuolo), la Juve ha bloccato un altro brasiliano, Matheus Pereira, trequartista classe 1998 del Corinthians atteso dopo il 25 febbraio, quando sarà maggiorenne. Sul gong del mercato, l’ad Beppe Marotta prova a definire l’acquisto di due attaccanti destinati a chiudere la stagione in Serie B, così come Mandragora: il 22enne Simone Andrea Ganz (Como), il 22enne Gianluca Caprari (Pescara) e il 25enne Gianluca Lapadula (Pescara), la possibile chiave per arrivare a giugno a Riccardo Saponara (Empoli). E’ già tutto fatto, infine, per l’attaccante marocchino classe 1999 Mehdi Serroukh, che lascia il Modena per raggiungere la Primavera di Fabio Grosso.
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serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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