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Roma, Spalletti avverte: “Risultati, o avremo fallito tutti”

Roma, Spalletti avverte: "Risultati, o avremo fallito tutti"Luciano Spalletti (ansa) ROMA – Una decisione sofferta, di responsabilità, che a fine stagione potrebbe sfociare con i saluti a Trigoria del direttore sportivo Walter Sabatini. Oltre alla conferma giunta dalla viva voce dello stesso Sabatini, arrivano le parole di Luciano Spalletti alla vigilia del match contro il Carpi, la vera priorità di una squadra – secondo le sue intenzioni – che deve evitare di correre il rischio di anteporre, per importanza, l’impegno di mercoledì in Champions League contro il Real Madrid. In Emilia spazio a Dzeko, che sarà titolare dal primo minuto; nessuna possibilità, invece, per Daniele De Rossi (ancora alle prese con i problemi al polpaccio) e Francesco Totti (rientrato ai box in mattinata per un fastidio al soleo).
 
SABATINI VIA? UN’IPOTESI – “Siccome lo avete scritto diverse volte e il rischio che qualcosa di vero ci fosse, ho deciso di andare da Walter e chiedergli spiegazioni”. Luciano Spalletti rivela il confronto vis-à-vis avuto con il direttore sportivo Sabatini, entrato nell’ottica di lasciare la Roma a fine stagione, con il relativo rammarico di non aver garantito al club trofei, ma ‘soltanto’ 200 milioni di plusvalenze grazie al “trading” effettuato negli ultimi 4 anni. “Lui – spiega Spalletti – dice che è un’ipotesi perché ha un ruolo importante dentro la società ed è giusto che si metta in discussione, come tutti quelli che lavorano nella Roma. E’ un’ipotesi, lui è uno che si prende le sue responsabilità e pensa che non sia giusto venga salvato qualora i risultati restino questi. Nessuno può sentirsi salvo, o si fanno risultati oppure tutti abbiamo fallito”. I risultati, quelli del campo, sono l’obiettivo prioritario del suo lavoro, che fissa sulla gara contro il Carpi (arbitrerà Tagliavento) la priorità per proseguire sulla buona strada delle ultime prestazioni: “Se pensiamo alla partita successiva e non a questa vuol dire che abbiamo sbagliato tutto. La Juventus ha centrato 14 partite di fila, il Napoli una decina: se vogliamo pensare di competere con queste squadre il pensiero deve essere quello di dar vita a ‘filottì straordinari come i loro. Bisogna assumere il comportamento di chi è bravo a farsi trovare pronto nelle situazioni che si vivono di volta in volta, senza tralasciare nulla, per poter stare al passo delle grandi”.
 
DZEKO TITOLARE – Tornerà titolare dal primo minuto Edin Dzeko. Spalletti, però, non potrà contare sulla presenza di De Rossi (“Spero di averlo di ritorno dalla trasferta in Emilia”) e Totti (“Ha un problema al soleo, stamane ha sentito la stessa fitta e non parteciperà al match”). Per il resto, l’organico sarà al completo e, di certo non costituisce un problema l’abbondanza di disponibilità nei reparti di centrocampo e attacco. Al turn-over, invece, pensa solo in parte: “Avendo recuperato alcuni giocatori è involontario fare certi ragionamenti ma la priorità è il Carpi e sceglierò in funzione di questa partita. La prima insidia è il loro coach, sa trasferire molto alla squadra ed è un grandissimo. Ti pressano nella tua metà campo, ti aspettano, ben organizzati, al limite della propria aria e il loro ribaltamento dell’azione non è paragonabile a nessun’altra squadra di Serie A. Ci siamo preparati, li abbiamo studiati a dovere e dobbiamo farci trovare pronti nel più breve tempo possibile per poterci difendere da queste situazioni”.
 
L’ELOGIO A SARRI E ALLEGRI – Chiede “disponibilità nella ricerca dell’equilibrio e attenzione ad un certo tipo di atteggiamenti”. Come a dire: convivenza di Dzeko, Perotti, Salah, El Shaarawy e Pjanic sì, ma solo a patto che gli altri siano disposti a restituire l’applicazione difensiva necessaria a poter, invece, osare di più nella fase d’attacco. Sulla conferma dello schieramento della linea arretrata a tre, piuttosto che un ritorno a quattro, conclude: “Il passaggio è sottile, bisogna interpretare le situazioni che si verificano. I giocatori devono essere vicini, devono saper capire i momenti: per il momento il rischio di confusione non c’è, anzi, ci sono cose che ci fanno stare con le antenne ritte. Ad esempio – aggiunge Spalletti al termine della conferenza stampa – il mio match analyst mi ha portato dati che dobbiamo tenere in considerazione, come il fatto che siamo finiti soltanto sei volte in fuorigioco da quando sono qui. O che siamo l’ottava squadra nei tentativi di andare oltre la linea difensiva: ci sono molte squadre che tentano di farlo più di noi, un dato importante a differenza del possesso palla che è fine a se stesso se non si evidenzia dove viene fatto e in quali zone del campo”. Infine, l’elogio di Sarri e Allegri che si sfideranno nel big match dello Stadium per quella che è, di fatto, la vera sfida Scudetto della stagione: “Il Napoli è una squadra perfetta, ho visto fare delle cose a Sarri in allenamento, che non ho visto fare a nessuno. Allegri, invece, non l’ho mai visto ma se ogni volta che usa Zaza, l’attaccante diventa quella bestia lì, è sintomo del fatto che in quelle realtà riescono ad eliminare qualsiasi dubbio sul significato della parola lavoro”. Prendere esempio, dunque, per poter apprendere e tornare a competere: con le grandi.
as roma

serie A
Protagonisti:
luciano spalletti

Fonte: Repubblica

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