Fiorentina-Palermo 0-0, pari e tutti contenti
FIRENZE – C’è solo il grande saluto del popolo viola a Manuel Pasqual, alla sua ultima partita con la maglia che ha vestito per tanti anni, ad allietare un pomeriggio che come un giorno d’estate cantato tanti anni da Guccini è un giorno fatto di niente. Patto di non belligeranza per chi vuole un punto per blindare il quinto posto e chi con un punto, intravvede la fine di un tunnel, di una stagione paradossale, di una stagione da dimenticare. Ecco perché il primo tempo… somiglia molto a un allenamento. La Fiorentina in effetti ha un facilissimo approccio all’area rosanero, ma poi, non si sa perché, evapora. Succede con Bernardeschi che goffamente scivola da solo, su lancio di Roncaglia in una fascia destra vuota e invitante; succede a Kalinic che – su cross teso e basso dello stesso Bernardeschi (sempre sul lato di Morganella) – potrebbe facilissimamente monetizzare un clamoroso liscio di Gonzalez, ma litiga con il controllo di palla per la gioia di Sorrentino. Succede infine a Zarate che si accentra con il suo passo corto e rapido, mette a sedere due difensori ma calcia di poco a lato, come se avesse mirato il cartellone pubblicitario.
Dall’altra parte, Tatarusanu fa lo spettatore aggiunto, non deve neanche sbrogliare la cosiddetta ordinarietà. Dopo 33 minuti c’è un tiro di Vazquez, il primo, il solo: ma neppure in questo caso il portiere viola deve intervenire, ci pensa Gilardino col corpo e in off side a interrompere la trama. Trama, parola grossa: al Franchi insomma va in scena almeno nei primi 45′ l’ennesimo bidone di un fine stagione che per i toscani è stato avaro di bel gioco. Una vena aurea esauritasi dopo un’andata davvero entusiasmante, per qualità, per ordine tattico, per qualità. Continuiamo così, “non” facciamoci del male sembra essere la parola d’ordine della ripresa.
La Fiorentina prova a stanare i rosanero, arroccati, impauriti di una paura che è nascosta dietro i soliti occhiali scuri della “sfinge” Ballardini. Ci vuole un’amnesia per regalare un brivido viola: capita quando Rispoli inciampa in area sulla sfera regalandola a Zarate, l’argentino serve Kalinic che almeno per una volta vince il duello ravvicinato con Gonzalez e riesce a trovare il paletto lontano. Centrandolo. Poi quasi più nulla, tiri ordinari per Sorrentino. Quando Alonso, o Mati subentrato a Ilicic, o ancora Zarate possono deviare sotto misura, sbagliano sempre la mira. L’ultima istantanea, emblematica: Orsato non aspetta che Maresca batta in area una punizione all’ultimo assalto degli ospiti. Come se anche lui fosse indispettito da una cronaca così scevra e da un taccuino ricco solo di ammonizioni. Fa davvero specie vedere un professore come Borja Valero cercare ripetutamente il cartellino giallo che gli consente di andare anticipatamente in vacanza. Proprio come Pasqual, il solo per cui sia valso la pena esserci.
FIORENTINA: Tatarusanu sv. – Roncaglia 6, Gonzalo R. 6, Astori 6, Pasqual 6 (61′ Alonso 6)- Badelj 5.5 (87′ Vecino 6)- Ilicic 5 (56′ M. Fernandez 6), B. Valero 5.5, Zarate 5.5, Bernardeschi 5.5 – Kalinic 5.5. All. Sousa
PALERMO: Sorrentino 6.5 – Cionek 6.5, Gonzalez 6.5, Andelkovic 6.5 – Morganella 5, Maresca 5.5, Hiljemark 5,5 (74′ Jajalo 6), Rispoli 5.5 – Vazquez 6.5 (89′ Chochev sv.), Gilardino 5, Trajkovski 5 (61′ Quaison 6). All. Ballardini
Arbitro: Orsato 6
NOTE: ammoniti: Pasqual, Valero, Zarate; Cionek, Morganella, Gonzalez, Trajkovski.
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Fonte: Repubblica