ALTRI SPORT & VARIE

Milan, la firma di Berlusconi su Lapadula. Ma i cinesi non sono entusiasti

Milan, la firma di Berlusconi su Lapadula. Ma i cinesi non sono entusiastiGianluca Lapadula (lapresse) MILANO – Non è priva di ostacoli la gestione di un club in attesa di essere venduto a una cordata di imprenditori lontani migliaia di chilometri che ancora non sono usciti allo scoperto. La prima operazione in entrata del mercato estivo del Milan ha lasciato qualche strascico. Non tutto sarebbe filato liscio nell’acquisto di Gianluca Lapadula a livello di rapporti tra attuale proprietà rossonera e futuri compratori (altro discorso le reazioni un po’ piccate dei concorrenti De Laurentiis e Preziosi). Alla fine l’affare è stato condiviso. Il Milan assicura che anche in questo caso la cogestione ha funzionato. E se così non fosse – assicurano in Via Aldo Rossi – i rappresentanti degli imprenditori asiatici si sarebbero messi di traverso.
 
PIU’ CHIAREZZA NEI PROSSIMI CASI – Ma forse la cordata asiatica non aveva in mente proprio quel nome per iniziare la campagna di rafforzamento. La conferma arriva dal fatto che proprio ieri è emersa l’esigenza, nelle trattative tra Fininvest e cinesi, di dotarsi di un codice di regolamentazione che metta nero su bianco le procedure da seguire per i prossimi casi analoghi: magari si tratterà di Pavoletti e Vazquez in caso di uscita di alcuni dei componenti dell’attuale reparto offensivo, in particolare Bacca, Luiz Adriano o Niang. E’ la dimostrazione che servono regole più precise in questa situazione eccezionale: a meno di due settimane dal raduno il Milan non ha ancora un allenatore e non sa ancora quando avverrà il passaggio di consegne a livello proprietario.

TROPPE SPESE DA SOLO – Da questo punto di vista sembra che Silvio Berlusconi si stia progressivamente convincendo a dare il via libera definitivo. L’ex premier non è ancora (e forse non sarà mai) davvero persuaso dall’idea di vendere il Milan in questa congiuntura negativa dopo anni di successi. Ma ha iniziato a sposare l’idea, favorita anche dai dialoghi degli ultimi giorni con chi gli sta vicino, che potrebbe costare davvero troppo tentare di riportare da solo il Milan in alto. Secondo la ricostruzione che vede i cinesi non entusiasti dell’arrivo di Lapadula, sarebbe stato proprio Berlusconi a spingere per l’acquisto del bomber del Pescara. L’identikit è perfetto per il Milan italiano del quale parla spesso l’ex Cavaliere in caso di fallimento della trattativa con Pechino: l’attaccante non è giovanissimo (26 anni) ma è ancora un emergente per curriculum dal momento che non ha mai giocato in Serie A.
 
NON E’ IL PIANO B – Considerato che uno dei due allenatori papabili è Brocchi – voluto da Berlusconi al posto di Mihajlovic – ci sarebbero indizi per pensare a un colpo di scena. Ma, secondo molte indicazioni, non è così. La trattativa prosegue, pur nella stranezza di un silenzio assoluto sui compratori. Resta l’oggettività difficoltà di programmare una stagione calcistica di alto livello con ancora molte caselle da completare a fine giugno. Il 1° luglio arriverà il nome dell’allenatore. Sia Giampaolo che Brocchi avrebbero dato il loro benestare all’acquisto di Lapadula, funzionale al gioco di entrambi. Ma poi ad allenare il bomber di Serie B sarà uno solo dei due pretendenti. milan ac

serie a
Protagonisti:

Fonte: Repubblica

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui