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Juventus, tutto su Higuain: Marotta prepara le offerte

Juventus, tutto su Higuain: Marotta prepara le offerteBenatia e Pjanic alla partenza per Melbourne (lapresse) TORINO – La Juve decolla e spera di far decollare anche l’operazione-Higuain. La domenica in cui la squadra di Allegri è partita (alle 13) per la tournée in Australia – l’atterraggio a Melbourne è previsto alle 21.55 locali, le 13.55 italiane -, è anche la vigilia del primo incontro con vista sul Pipita. Il vertice si consumerà probabilmente al termine dell’assemblea in Lega: da una parte l’ad Marotta e il ds Paratici, dall’altra il presidente De Laurentiis e il ds Giuntoli. Sul tavolo la più grande trattativa della storia del calcio italiano. “Higuain? Ben vengano i campioni”, ha detto ieri Allegri, dando il suo via libera – e ci mancherebbe – all’assalto. Non sarà comunque una passeggiata, anzi: “Il Pipita per noi è qualcosa di lontano”, ha ammesso nei giorni scorsi Paratici, mentre da Napoli e nel ritiro di Dimaro si alzavano gli scudi a protezione dell’argentino.

HIGUAIN, TOCCA A JUVE E NAPOLI: CONTROPARTITE O CASH? – Forte di un accordo di massima con l’attaccante, 30 milioni per i prossimi quattro anni (7,5 a stagione), i bianconeri chiederanno ai partenopei di abbattere i 94,7 milioni previsti dalla clausola rescissoria (scadenza 31 agosto), inserendo alcune contropartite tecniche gradite a Sarri: da Rugani (valutato 25 milioni) a Sturaro (15), da Pereyra (18) a Zaza (25), mentre il giovane Mandragora, a detta del suo agente Vincenzo Pisacane, per i bianconeri è “incedibile”. La Juve potrebbe ad esempio proporre 65 milioni più Pereyra oppure 45 più Pereyra e Zaza. Se ADL si rifiuterà di trattare, allora scatterà il piano B, ovviamente più impegnativo per i torinesi: tentare di reperire 94,7 milioni cash, più o meno il triplo dei 32 versati alla Roma per prelevare Pjanic, senza sacrificare Pogba e Bonucci. Anzi, per l’immediato basta la metà, “appena” 46 milioni, perché la cifra totale è pagabile in due rate (anche se a bilancio dovranno subito essere messi tutti i 94 milioni).

ZAZA E GLI ALTRI SACRIFICABILI – In cassa ci sono già i 30 portati dal Real Madrid per Morata, facile prevedere altre cessioni all’estero per non rafforzare la concorrenza e intanto fare più soldi: Zaza piace molto a West Ham e Wolfsburg, per Rugani si era mosso quell’Arsenal che per Higuain ha offerto 60 milioni più Giroud, Pereyra potrebbe raggiungere i russi dello Zenit, mentre Sturaro, prima di finire ko in azzurro, aveva suscitato l’interesse di Southampton e Leicester. Ma a Torino sono arrivate offerte anche per Isla, Hernanes e Lemina.

GABIGOL AI SALUTI, PJACA A UN PASSO – Non solo Higuain, però. Lunedì sarà anche il giorno in cui la Juve proverà a chiudere per Gabigol e Pjaca. Il 19enne brasiliano, al secolo Gabriel Barbosa Almeida, ha salutato il Santos con un gol al Ponte Preta, alcune parole di addio imminente (“ho giocato come se fosse la mia ultima qui, presto si saprà qualcosa”) e un post su Instagram pieno di amore: “Il mio cuore è alvinegro e batte forte per te. Santos sei la mia vita, ti amerò fino alla morte”. C’è però ancora un certo gap tra offerta juventina (18-20 milioni) e richiesta del club paulista (25 milioni), con in più la concorrenza che incalza. Più semplice arrivare all’esterno offensivo Pjaca, 21enne croato, ormai a un solo passo dai pentacampioni d’Italia che, sbaragliata la concorrenza di Milan e Borussia Dortmund, verseranno 20 milioni più 3 di bonus alla Dinamo Zagabria.

VICENDA “TERZA STELLA”, JUVE PAGHERÀ 2 MLN A NIKE – Il tribunale arbitrale di Ginevra ha dato ragione alla Nike: la Juventus dovrà riconoscere alla multinazionale due milioni di euro per aver violato il contratto di sponsorizzazione venendo meno “agli obblighi di buona fede e riservatezza”. E’ il conto salato della “terza stella” sulle maglie bianconere. Dopo lo scudetto 2011-12, la Juve chiese allo sponsor tecnico di allora di apporre sulle casacche il simbolo del tricolore numero 30, anche se il conteggio ufficiale della Figc si fermava a quota 28 per i noti fatti di Calciopoli. La Federcalcio però diede parere negativo e così Juve e Nike fecero stampare sulla maglia la scritta “30 sul campo”, intanto che la società bianconera autorizzava la vendita di casacche non ufficiali, con le tre stelle. Scelta che ha mandato su tutte le furie l’azienda americana che ha citato la Juventus in tribunale, chiedendo un risarcimento di 80 milioni di euro, portati a “soli” due milioni dal Tas di Ginevra.

LA REPLICA DEL CLUB: “VIOLATA RISERVATEZZA, CIFRA INFERIORE AI 2 MLN” – Immediata la replica del club bianconero che ha voluto fare alcune precisazioni sul suo sito internet: “In relazione ad alcune notizie circa la vertenza arbitrale tra Nike e Juventus diffuse illegittimamente, poiché in violazione dell’obbligo di riservatezza previsto dall’arbitrato disciplinato dal Regolamento “Uncitral”, la società precisa che: la cifra che dovrà pagare è largamente inferiore a due milioni di euro; tale somma non ha alcuna relazione con l’iniziativa “30 sul campo”, che anzi ha prodotto benefici commerciali a Nike come riconosciuto dal collegio arbitrale; Juventus si riserva ogni diritto ed azione, incluso l’appello della decisione arbitrale”. 
 

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Fonte: Repubblica

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