Inter, lo Sporting non fa sconti per Joao Mario. Per chiudere serve la cessione di Brozovic

Joao Mario (ansa) MILANO – L’Inter continua a lavorare per portare a Milano Joao Mario. Il nodo principale da sciogliere è legato alle condizioni di acquisto dettate dallo Sporting Lisbona: 10 milioni per il prestito, più altri 35 per il riscatto obbligatorio, 5 dei quali sotto forma di bonus. Il tutto in due rate. Una formula che però non va bene ai nerazzurri, che devono sottostare ai paletti imposti dal fair play finanziario e che – come sottolineano in Portogallo – preferirebbero pagare il giocatore in 4 rate, (1 settembre 2017,  31 dicembre 2017, 1 luglio 2018 e 31 dicembre 2018).

L’affare, quindi, è tutt’altro che ad un passo dalla chiusura. Le parti in ogni caso stanno cercando di arrivare ad un punto di incontro. Un’intesa che tarda ad arrivare, ma che potrebbe essere sbloccata dalla vendita di Marcelo Brozovic, indiziato principale nel caso l’Inter decidesse di vendere un top player. La partenza del centrocampista, con conseguente entrata di denaro fresco, appare, in questo momento, l’unica via per velocizzare l’arrivo del campione europeo alla corte di Frank De Boer. In tal senso, potrebbero esserci novità nelle prossime ore. Infatti, sarebbe in programma a breve un contatto tra i dirigenti del club di corso Vittorio Emanuele e gli agenti del croato, sul quale si sono posati gli occhi del Chelsea, dell’Arsenal, del Liverpool, dell’Everton e dello Stoke City.

Il calciatore – che come da volere di Suning sarà ceduto solo in presenza di un’offerta proveniente dall’estero – ha capito che questa stagione sarà difficile conquistare una maglia da titolare. Per questo potrebbe decidere di lasciare la Serie A per la Premier, dove come noto non mancano estimatori. In attesa di conoscere il futuro di Brozovic e di Joao Mario, chi lascerà a breve l’Inter è Dodò. Il giocatore passerà nelle prossime ore alla Sampdoria in prestito biennale con obbligo di riscatto fissato a 5 milioni.

inter fc

Protagonisti:

joao mario

marcelo brozovic

Fonte: Repubblica