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OBIETTIVO NAPOLI – San Mertens e le partenze-no di Sarri

La serata negativa era nell’aria. Sapete, no? La terribile neopromossa, la big con ambiente rovente e calciatori in fuga, il tecnico bravo ma che stenta a carburare nelle prime settimane di campionato. Insomma, Pescara-Napoli aveva tutte le carte in regola per far proseguire l’estate da incubo dei tifosi azzurri. E così, in parte è stato, fino a che il buon Mertens, travestito da santo provvidenziale, ha almeno consentito di evitare l’onta della sconfitta. Al di là del belga, però, tutto molto male. Troppo male. A cominciare dalla difesa, che avrebbe dovuto essere l’unico punto forte da cui ripartire, ma che ha proposto la coppia Albiol-Koulibaly su livelli francamente inaccettabili, specchio eloquente della loro scarsa voglia di continuare ad essere protagonisti in azzurro. Un comune denominatore che condividono con almeno un altro paio di compagni di squadra. Difesa allo sbando, dunque, mal coperta da un centrocampo che con il leggero Valdifiori non riesce proprio ad offrire la giusta copertura. Aspettiamo con ansia il ritorno dalla squalifica di Jorginho e l’arrivo di Diawara.
Le cose non sono apparse più felici dalle parti dell’attacco. Inutile girarci attorno: Gabbiadini, chiamato alla prova di maturità, ha deluso non poco. Il suo problema, mi pare di poter dire, sia da attribuirsi più a fattori caratteriali che tecnici o tattici. L’ex Sampdoria non ha mai dimostrato di possedere la determinazione e la personalità per rivestire un ruolo da protagonista nello scacchiere tattico azzurro. Per carità, le potenzialità non gli mancano, ma la differenza tra il campione e il buon giocatore la fa la testa. La stessa testa che in queste prime uscite di stagione non sembra sostenere il buon Insigne. Tra richieste di aumenti di ingaggio spropositati ed una sorta di alone di malumore nei suoi atteggiamenti, l’esterno offensivo di Frattamaggiore sta vedendo sempre più oscurare la sua stella dal ben più sfavillante, ed attaccato alla causa, Mertens. In parecchi saranno stati colti da stupore vedendo il belga in panchina al calcio di inizio. Minore la sorpresa nel vedere come l’ottimo Dries abbia raddrizzato quasi da solo l’andamento del match.
Potremmo, a questo punto, concludere con il solito auspicio di un colpo di coda sul mercato, volto a risanare qualche pecca che ancora affligge l’organico azzurro, ma tralasciamo. Le nostre speranze cadrebbero, come al solito, nel vuoto. Più fondata è invece la speranza di rivedere presto un Napoli nuovamente a proprio agio all’interno dei dettami tattici del suo mister. E’ solo su questo che la squadra azzurra può fare affidamento per vivere una stagione dagli umori opposti rispetto alle deludenti delle vicende estive.

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