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Arbitri, Nicchi resta presidente Aia: “Vado avanti, come Totti”

Arbitri, Nicchi resta presidente Aia: "Vado avanti, come Totti"Marcello Nicchi (ansa) ROMA – Dopo le tante polemiche della vigilia, Marcello Nicchi è stato confermato presidente dell’Associazione Italiana Arbitri per la terza volta. Il numero 1 uscente è stato eletto con 242 voti su 337 votanti, contro i 95 voti raccolti dal suo sfidante, Antonio Zappi. Un’elezione che è stata caratterizzata dalle frecciate tra i due principali candidati e Stefano Braschi, che in caso di vittoria di Zappi avrebbe ricoperto il ruolo di vice presidente. Una polemica nata dalla decisione di Nicchi di ripresentarsi anche per un terzo mandato. “Totti giocherà fino a 42 anni, non capisco perché si voglia continuare ad insistere sulla questione del terzo mandato – aveva detto in mattinata Nicchi -. Non ci sono leggi o regolamenti che pongono limiti temporali, quando li metteranno, ne prenderemo atto”.

SERVONO VERTICI CAPACI – Un attacco, quello di Nicchi, diretto al rivale: “La democrazia dice che ai vertici di un’azienda debba esserci qualcuno capace. Pretendo che mi sia riconosciuto qualcosa di buono. Se la Ferrari vince due campionati del mondo non manda via gli ingegneri”. Un Nicchi scatenato, che ne aveva anche per Braschi. “Ho fatto tanto per te, caro Stefano – ha detto nel suo discorso introduttivo all’assemblea – e mi sarei aspettato ben altro. Nessuno ti voleva, io ti ho imposto a tutti perché credevo nelle tue qualità. Te ne ho dato atto anche in quelle nottate in cui parlammo di tutto e ti ho gratificato anche a livello economico. Ora non condivido le tue scelte, nei modi e nei tempi”.

ZAPPI: DOPO LEWIS E’ ARRIVATO BOLT – Antonio Zappi aveva provato a lanciare la sua candidatura con una metafora legata al mondo dell’atletica. “Servono idee nuove, sogni nuovi, forze nuove. Dopo Carl Lewis è arrivato Usain Bolt. Io sto proponendo un nuovo modo di pensare, vogliamo dare a tutti gli arbitri la possibilità di regalare veramente un sogno”. Sulla stessa linea anche Stefano Braschi: “Non sono contro Nicchi, sono oltre Nicchi. Nessuno disconosce quello che ha fatto ma i cicli iniziano e finiscono. L’affetto rimarrà sempre, la logica mi dice che è arrivato il momento di cambiare: credo che l’Aia abbia bisogno di un motore diverso. Io dopo quattro anni da designatore me ne sono dovuto andare, qui vanno via tutti ma il presidente no”. Per il dispiacere di Braschi, non andrà via neanche stavolta.

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Protagonisti:
marcello nicchi

Fonte: Repubblica

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