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Chelsea, sono 12! Conte nella storia dei Blues

I Blues battono 3-0 il Bornemouth, aumentano il proprio primato sulla seconda in classifica (in attesa del Liverpool) e soprattutto permettono a Conte di entrare nella storia: è il primpo allenatore nella storia del Chelsea a vincere 12 partite consecutive 

CHELSEA-BOURNEMOUTH 3-0
24′ e 93′ Pedro, 49′ rig. Hazard

Se glielo avessero detto al momento di firmare il suo nuovo contratto probabilmente non ci avrebbe creduto neppure lui. E invece è proprio così: Antonio Conte è già entrato nella storia del Chelsea. Dopo appena 5 mesi di Inghilterra. Dopo appena 18 turni in Premier League. Quelli che sono bastati all’allenatore italiano più vincente degli ultimi anni per prendere una squadra, restituirgli un gioco, ricostruirne lo spirito e vincere 12 partite consecutive in campionato. Nuovo record assoluto del club. Per l’ex ct della nostra Nazionale è dunque un trionfo la seconda parte di questo 2016, nella quale dopo la doppia sconfitta contro Liverpool e Arsenal di fine settembre è riuscito a inanellare una serie impressionate di vittorie. Condite, se possibile, da numeri ancora più strabilianti. 26 gol segnati e appena 2 subiti, merito soprattutto di un’intuizione geniale che ha stravolto l’assetto tattico della squadra e le ha regalato nuove certezze. Difesa a 3 che libera dai compiti di marcatura David Luiz, due mediani che combattono in mezzo al campo, un ritovato Moses sulla destra e due folletti ad alternarsi ai fianchi del centravanti Diego Costa. Che oggi era assente per squalifica, rendendo dunque il tutto più complicato al suo allenatore. Che ora si è preso Londra e anche se a fine gara continuerà a predicare calma, di certo proprio non potrà più nascondersi. D’altronde è lui l’uomo dei record.

Le scelte di Antonio – Conte si presenta all’appuntamento con la storia confermando quel 3-4-3 che ha rappresentato sinora la svolta della stagione dei Blues. In avanti però non c’è lo squalificato Diego Costa, senza il quale il Chelsea è riuscito a vincere solo una delle ultime 11 partite nella quali lo spagnolo era assente. Al suo posto Conte non manda in campo Batshuayi, il centravanti comprato in estate dal Marsiglia per quasi 40 milioni di euro, ma un tridente tutto tecnina e volocità composto da Willian e Pedrito sugli esterni e Hazard nel ruolo di falso nueve. Squalificato anche Kante, al suo posto l’allenatore italiano rispolvera Fabregas al fianco di Matic. 

Nel segno di Pedro – Come è normale che sia, è il Chelsea a prendere in mano il controllo della gara nei primi minuti. Nulla di eccezionale, per la verità, ma i ragazzi di Conte fanno girare velocemente il pallone e appena possono cercano di innestare i tre folletti piazzati nel tridente offensivo. Nella posizione di falso nueve Hazard non dà riferimenti alla difesa del Bournemouth e arretra anche fino alla linea del centrocampo per ricevere con maggiore libertà prima di smistare verso Willian e Pedro. Ed è proprio lo spagnolo ex Barcellona a creare i maggiori pericoli alla porta di Boruc. Prima non aggiancia di pochissimo un lungo lancio di Fabregas che lo aveva messo davanti al portiere, poi si mette in proprio sfoggiando la sua classica azione personale: lavora un pallone sulla sinistra, si accentra, supera il proprio marcatore e lascia partire un destro a giro che però si spegne di poco a lato. Evidentemente quello di Pedro non è il piede giusto, perché dopo appena due minuti lo spagnolo ci prova col sinistro e questa volta il risultato è ben diverso. Il numero 11 riceve al limite dall’area in posizione centrale ma leggermente defilata sulla destra, si gira in un lampo e con un tiro morbido e beffardo pesca l’incrocio dei pali alla destra di Boruc. E’ l’1-0 e in panchina Conte può esplodere di gioia. Per Pedro è il quarto gol in campionato, tutti segnati a Stamford Bridge, dove in nove presenze da titolare ha collezionato anche 5 assist.

La reazione di Jack – Una volta subito il gol, il Bournemouth smette i panni dello spettatore e prova a uscire dalla propria metà campo. La forza della squadra di Howe sta tutta nell’estro di Wilshere, certamente il giocatore dal maggior tasso tecnico a disposizione. L’ex Arsenal, che in estate interessava e non poco alla Roma, al 27′ entra in area, si sposta la palla sul destro e col piede debole prova a beffare Cortuois, ma il portiere belga, che voci di mercato danno molto vicino al Real Madrid, blocca a terra con il corpo. E’ un brivido rossonero, che torna a correre sulla schiena dei tifosi di casa qualche minuto dopo. Sempre a causa di Wilshere, che dopo una respinta non perfetta di Cahill impatta al volo un tiro destinato all’angolino che solo una deviazione manda in calcio d’angolo. Nulla di fatto, il Chelsea respira e Conte può tirare un sospiro di sollievo. Fabregas ha ancora una buona occasione su calcio piazzato, ma il tiro è di poco alto e il primo tempo scivola via sull’1-0.

Il giardino di Eden – Nella ripresa l’obiettivo dei Blues è soprattutto quello di blindare la vittoria e ai ragazzi di Conte bastano appena 4 minuti per centrare il risultato. O meglio, al ragazzo di Conte, quello col passaporto belga e il numero 10 sulle spalle. Eden Hazard, ovviamente, che al 4′ decide e a buona ragione di fare tutto da solo. La posizione è la classica sulla sinistra, la finta secca e il risultato quasi scontato: Francis lo stende e il belga si presenta con freddezza dal dischetto per segnare il 2-0 ed entrare anche lui nella storia del club. Con questa rete infatti Hazard diventa il sesto giocatore ad aver segnato almeno 50 gol con la maglia dei blues dopo Lampard, Drogba, Hasselbaink, Zola e Gudjohnsen.

Record chiama record – A questo punto il Chelsea prova a controllare la partita, ripartendo appena può e cercando soprattutto di evitare pericoli in difesa. Una volta superata la metà campo la velocità di Pedro, Hazard e Willian fa letteralmente la differenza e solo per qualche imprecisione al tiro dei tre attaccanti il risultato rimane fermo sul 2-0. Prima Hazard ha sul destro la palla della sua doppietta ma il pallone non prende il giro e finisce larghissimo, poi tocca a Willian sfiorare la terza marcatura dopo una strepitosa azione tutta in velocità dei Blues. Dalle parti di Courtois il Bornemouth non ci arriva molto spesso, ma a metà ripresa il neo entrato Afobe ha la palla buona per riaprire la gara. Il Chelsea però ha un fenomeno belga anche tra i pali e la conseguenza è che per Conte il finale di partita è molto più tranquillo. Dopo la parata di Courtois infatti si rimane sul 2-0 e i Blues possono amministrare fino al 3-0 finale di Pedro, procurato da una sfotunata deviziazione di Cook sul tiro dello spagnolo al termine di una galoppata di 40 metri. Alla fine dunque è festa per tutti, ma soprattutto per Conte. Che ora, battendo lo Stoke in casa il prossimo 31 dicembre, farebbe 13 e tornerebbe a flirtare con la storia della Premier. Solo l’Arsenal degli invincibili di Wenger ed Henry ne ha vinte tante tutte di fila in una sola stagione. E nemmno Conte, ai tempi della Juventus, è riuscito ad arrivare così lontano come numero di successi consecutivi. Di certo l’allenatore del Chelsea lo saprà, ma è molto meglio non ricordarglielo. 

Fonte: Sky

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