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Lazio, Inzaghi chiede gli straordinari ai titolari. E col Pescara torna Keita

ROMA – “Siamo sempre più un gruppo straordinario”. La vittoria corsara contro l’Inter in Coppa Italia, che vale il passaggio in semifinale, ha riacceso l’entusiasmo in casa Lazio. La delusione per le sconfitte contro Juventus e Chievo non è più così forte, l’impresa di San Siro legittima l’euforia biancoceleste. Ma di chi sono le parole citate in apertura? Di Alessandro Murgia, vero e proprio outsider tra i protagonisti del successo contro i nerazzurri di Pioli: suo il filtrante per Immobile, nell’azione che ha portato al rigore per la Lazio e al momentaneo doppio vantaggio di Biglia. Il fatto che l’ex Primavera classe ’96 sia risultato tra i migliori in campo a Milano assume un valore solo apparentemente secondario. Ma è di lui – e delle poche altre alternative affidabili a disposizione – che Simone Inzaghi avrà bisogno in questa decisiva parte finale di stagione.

INTER-LAZIO, I GOL DELLA PARTITA
 
IL RIENTRO DI KEITA E I FEDELISSIMI CHIAMATI AGLI STRAORDINARI – Con un posto in Europa da conquistare in campionato e una Coppa Italia che la vede ora tra le ultime quattro rimaste in gioco, la rosa biancoceleste sarà chiamata agli straordinari. Innanzitutto i cosiddetti “dodici titolari”, i giocatori cioè che il tecnico piacentino ha utilizzato fin qui con una netta prevalenza rispetto agli altri. Tra questi ci sono sicuramente i tre tenori del tridente d’attacco: Immobile, Felipe Anderson e Keita. Quest’ultimo in particolare sarà il vero “acquisto” invernale della Lazio: dopo l’assenza forzata per disputare la Coppa d’Africa, l’attaccante senegalese è pronto a riprendere il suo posto in avanti. Nonostante il ritardo che l’aveva di fatto escluso dai convocati di Milano, facendo storcere il naso al club: tutto risolto, il numero 14 sarà regolarmente in gruppo in vista della trasferta di Pescara (domenica 5 febbraio, ore 15).
 
LULIC SEMPRE PIÙ JOLLY PER TUTTE LE STAGIONI – Del resto, lo stesso Inzaghi l’ha ripetuto dopo la gara contro l’Inter: “Con il rientro di Keita abbiamo diversi attaccanti, più l’opzione Lulic”. Il bosniaco sarà l’uomo buono per tutte le stagioni, o meglio per tutti i ruoli: mezzala, esterno alto, all’occorrenza anche terzino o mediano, il jolly è il giocatore “numericamente” più indispensabile per l’allenatore emiliano. Per quanto riguarda gli altri fedelissimi, oltre a Marchetti, ecco i vari de Vrij, Radu, Biglia, Parolo, Milinkovic-Savic. A loro si aggiungono Basta e Wallace, i più utilizzati nei rispettivi ruoli (il terzino serbo e il centrale brasiliano sono rispettivamente il 10° e l’11° per minuti disputati). Nel loro caso, però, Inzaghi ha contato finora e potrà continuare a contare su Patric, Hoedt e Bastos, tutti nei primi posti tra le cosiddette “seconde linee”: il laterale spagnolo e il difensore olandese, soprattutto, stanno guadagnando sempre più considerazione nei piani di Inzaghi.
 
NON SOLO MURGIA: GIOVANI ALLA RISCOSSA –
Per il resto, però, il piatto piange o, se volete, la coperta è corta: se Lukaku (434 minuti) è un’alternativa a Radu ancora poco utilizzata, i vari Djordjevic e Luis Alberto non garantiscono al tecnico laziale il necessario ricambio in attacco. Ecco perché sta trovando sempre maggiore spazio un altro ex Primavera come Lombardi (355 minuti per lui) e si è affacciato in prima squadra anche il classe ’97 Alessandro Rossi. La rosa insomma si ferma a 22 giocatori, a cui aggiungere il terzo portiere Vargic (mai utilizzato) e il jolly Crecco, rientrato alla base nell’ultimo giorno di mercato dopo il prestito all’Avellino.
 
A GENNAIO SOLO CESSIONI E UN CLASSE ’99 COME UNICO INNESTO – Uno scenario che emerge dalla netta potatura effettuata dalla società sul fronte del mercato in uscita: dopo l’arrivederci di Cataldi (in prestito al Genoa), hanno salutato Kishna (in prestito con diritto di riscatto al Lille), Leitner (a titolo definitivo all’Augsburg) e Morrison (in prestito con diritto di riscatto al QPR), oltre alle operazioni minori Minala, Vinicius e Prce. “Se ci sarà un’uscita ci sarà un’entrata, ma solo in attacco”, hanno ripetuto in queste settimane tanto Inzaghi quanto soprattutto il diesse Tare. Il riferimento era a Djordjevic, rimasto alla fine a Roma. La doppia partenza di Cataldi e Leitner (per carità, praticamente mai utilizzato) a centrocampo e di Kishna sulle ali offensive avrebbe però lasciato presagire un intervento per puntellare, quantomeno quantitativamente, la corta rosa a disposizione di Inzaghi. Che al momento potrà osservare più che altro in prospettiva l’unico volto nuovo sbarcato nella Capitale in chiusura di mercato: quell’Abukar Mohamed, centrocampista classe 1999, che Tare ha pescato dal campionato finlandese. “Quando ho firmato il contratto con la Lazio è stata un’emozione. È una grande opportunità per me, voglio perseguire seriamente l’obiettivo di un posto in prima squadra con mister Inzaghi”, proclama l’ambizioso talento di origini somale. Nel frattempo, il suo habitat naturale sarà la Primavera di mister Bonatti. Pronto però – così come il baby Folorunsho, convocato per Milano – a farsi chiamare in causa se al tecnico piacentino dovesse servire una mano per rimpolpare la panchina. Senza rinforzi già adatti a gettarsi nella mischia, per Inzaghi non sussistono molte altre alternative. I titolarissimi, in questo caldo finale di stagione, saranno ancora più indispensabili.

ss lazio

coppa italia
Protagonisti:
keita balde

Fonte: Repubblica

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