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Abodi sfida Tavecchio: “Pronto per la presidenza Figc”

ROMA – Andrea Abodi, classe ’60, manager-giornalista, simpatie di destra, sarà lo sfidante di Carlo Tavecchio per la presidenza della Federcalcio (si vota il 6 marzo). “Mi candido uffcialmente”, ha detto oggi promeriggio. Dal 2010, anno della sua fondazione, Abodi è presidente della Lega di serie B dove ha lavorato benissimo. Si è candidato anche alla Lega di A, nel 2013, ma è stato sconfitto, di poco, da Maurizio Beretta. Ora ci prova con la massima carica del calcio. Abodi ha l’appoggio della sua Lega (5%), di quella Pro (17%, Gravina auspica “un progetto nuovo” e annuncia ufficialmente che sta con Abodi), del sindacato calciatori (20%) ma spera di rosicchiare qualche voto anche in serie A (12%) e Lega Dilettanti (34%). Tavecchio ha dalla sua la Lega Dilettanti (e Sibilia ha garantito che non ci saranno spaccature), la maggioranza della A, quasi sicuramente le assoallenatori che contano per il 10 per cento (Ulivieri verrà rieletto domani, martedì, e annucerà la sua decisione) ma spera e crede di poter contare su un buon numero di società di B e Pro. Insomma, Tavecchio è favorito ma non di molto. Sarà una duello voto contro voto.

Da tempo Abodi voleva candidarsi (vedi Spy Calcio del 18 gennaio) e ora è venuto ufficialmente allo scoperto. Ha incontrato a Milano i suoi 22 club, ha chiesto il loro appoggio: comunque vadano le elezioni federali, si dimetterà dalla Lega di B. “Il dado è tratto. Inizia un percorso di candidatura che non sarà di parte, ma cercherà di aggregare. Mi auguro che emergano i contenuti e la voglia di costruire in una Federazione trasparente, moderna, libera da condizionamenti, che abbia come obiettivo il rafforzamento della reputazione e mettere tutte le componenti nelle condizioni di dare il meglio. Gioco di squadra non solo in campo, ma fuori” ha detto Abodi. “Voglio costruire una federazione più
trasparente – aggiunge – che sia moderna, libera da condizionamenti e abbia come primo obiettivo rafforzare sempre più la sua reputazione e mettere tutte le componenti nella condizione di dare il meglio. Una federazione poco ruffiana e molto umana. Ritengo la partita aperta, il consenso è dentro tutte le componenti, anche in quelle che hanno detto di non votarmi”.

Abodi ha inoltre raccontato di aver annunciato ieri sera la propria decisione al suo sfidante: “Gli ho detto: ‘Carlo, in bocca al lupo, ho deciso di fare il passo avanti, sarà una competizione ideale’. Ho preso l’impegno, il giorno prima delle elezioni presenterò le dimissioni dalla Lega di B, per me sono definitive. Il 7 marzo festeggerò il mio compleanno comunque felice”, conclude.

Giancarlo Abete, ex n.1 Figc, nemico di Tavecchio, ha elogiato Abodi: “Una persona di qualità, sarà una competizione interessante”. Non si è ancora espressa l’Aia: ma è possibile che il 2% degli arbitri vada al rivale di Tavecchio. Sibilia è convinto che Tavecchio riesca a farcela, lui ha promesso il suo appoggio e manterrà la promessa. Il senatore ha cercato su mandato di Malagò di trovare una candidatura unica. Non è stato possibile. In mezzo ci sono i diritti tv, le vecchie ruggini, tanto che Gravina oggi, rivolto a Lotito, ha detto: “Basta con le invasioni di campo”.

Tavecchio ha incontrato il ministro Lotti e gli ha spiegato cosa ha fatto in questi anni e cosa vuole fare nei prossimi quattro anni. Il governo si aspetta un rinnovamento nel mondo del calcio, Lotti ha sempre avuto l’idea (o il sogno?) che un ex calciatore potesse guidare la Figc ma i tempi non sembrano maturi. Era uscito, tempo fa, il nome di Gianluca Vialli: era stato contattato e lui ci aveva anche pensato. Ma sta bene dov’è, a Sky, dove guadagna fior di quattrini, e poi le Leghe non lo avrebbero votato. Meglio puntare sui dirigenti di lungo corso, Tavecchio o Abodi che conoscono meglio di altri i problemi (tanti) del calcio. E la Lega di serie A? Ultima all’appello, tanto per cambiare. Ma dovrà scegliere i suoi due consiglieri federali prima delle elezioni Figc: l’assemblea si terrà lunedì prossimo. Lo stesso Tavecchio aveva sollecitato la Lega di A ad andare alle urne. Lotito ha buone possibilità di essere confermato (ci tiene molto) nel governo del calcio, l’altro posto potrebbe toccare ad Andrea Agnelli. La Juve da tempo è lontana da via Allegri.

La Juve sta anche lavorando ad una revisione totale della governance in Lega (adesso il presidente conta poco o nulla): ma il tempo stringe e le possibilità di farcela non sono molte. Marotta non molla, anche se cresce il malumore. E il presidente della cosidetta Confindustria del pallone? Lotito e Preziosi nella riunione della scorsa settimana hanno ricandidato Maurizio Beretta, ma questa ipotesi, almeno per ora, non ha trovato molti entusiasmi. Lotito però non si arrende facilmente e sta lavorando per il suo amico Beretta (e per se stesso), anche se l’ipotesi Veltroni non è tramontata. Ma votando lunedì prossimo, crescono le chances di Beretta, a meno che non ci sia nulla di fatto per il presidente e si tenga l’assemblea aperta.

Fonte: Repubblica

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