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Napoli-Atalanta 0-2: doppio Caldara, i nerazzurri sognano la Champions

NAPOLI – Colpo grosso al San Paolo (2-0) dell’Atalanta, che ha interrotto grazie a una doppietta del difensore Caldara la lunga striscia positiva (14 risultati consecutivi) del Napoli in campionato. Neppure questa volta Sarri è riuscito a trovare le contromisure nel duello con Gasperini, che lo aveva già battuto all’andata e ora avanza di diritto la sua candidatura nello sprint per il terzo posto. Agli azzurri restano invece solo gli applausi generosi dei loro tifosi.
 
È stata una sfida aspra, molto combattuta e giocata a ritmi elevatissimi da entrambe le squadre, fin dalle battute iniziali. Eccellente l’approccio dell’Atalanta, che non si è fatta impressionare dalla folla del San Paolo (circa 40 mila spettatori) ed è sembrata a suo agio sul terreno pesante. La fitta pioggia ha invece complicato i piani di Sarri, che in extremis ha deciso di riaffidarsi al tridente leggero e ha rinunciato ai centimetri e al peso di Milik e Pavoletti: potenzialmente più utili in una partita condizionata pure dal maltempo, che non ha certo agevolato le solite triangolazioni in velocità del Napoli. I passaggi imprecisi si sono sprecati, sul fronte azzurro. I giocatori di Gasperini hanno fatto valere la loro superiore prestanza atletica, invece: specialmente nel gioco aereo.
 
I fuochi d’artificio sono iniziati subito: parata di Reina sulla incursione di Conti da una parte, traversa scheggiata da Insigne (6’) dall’altra. Ma il Napoli, col passare dei minuti, ha cominciato a fare più fatica ad avvicinarsi alla porta avversaria: tradito dal pomeriggio di scarsa vena di Hamsik. L’Atalanta ha acquistato invece più fiducia nei suoi mezzi e ha guadagnato metri: rendendosi pericolosa soprattutto sui calci piazzati. Il vantaggio di Caldara (28’) è giunto non a caso su un colpo di testa in mischia, sugli sviluppi di un angolo: specialità della casa (decimo gol in campionato) della squadra di Gasperini. Male i saltatori azzurri, nell’occasione. E male pure in attacco Mertens, che si è divorato la chance del pari immediato (39’), dopo essersi liberato in area. Poi il belga ci ha riprovato su punizione, trovando la superba parata di Berisha (e il palo).

Ma non è stata la sfortuna a tradire il Napoli, che in avvio di ripresa è stato graziato da Petagna (liscio di Maksimovic), tutto solo davanti a Reina. A fare la differenza in campo è stato il ritmo forsennato dell’Atalanta, che ha asfissiato i rivali col pressing a tutto campo e una organizzazione impeccabile. Al resto ha pensato Berisha, in serata di grazia come i suoi compagni. Sarri le ha provate tutte, passando anche al 4-2-3-1, con Milik al posto di Hamsik. Nemmeno dopo l’espulsione di Kessie, con l’uomo in più, gli azzurri sono riusciti però a trovare il varco giusto nella ferrea difesa avversaria. E in contropiede è giunto il colpo del definitivo ko: firmato ancora da Caldara, stavolta addirittura in versione centravanti. Non pervenuto Pavoletti, gettato nella mischia nel finale. Il bunker di Gasperini ha resistito bene pure in 10, fino alla fine. Insuperabile.

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Fonte: Repubblica

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