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Milan, Maldini: “Ritorno? Magari, ma mi ritengono un problema…”

Milan, Maldini: "Ritorno? Magari, ma mi ritengono un problema..."Paolo Maldini (ap) MIAMI – “Perché sono uscito dal Milan? Mi vedono come un problema…”. Da Miami, dove sta crescendo come direttore tecnico nel club di cui comproprietario, Paolo Maldini non dimentica la sua ex squadra, con cui ha vissuto tutta la carriera da giocatore. E, in intervista rilasciata a “Sports Illustrated”, spiega il perché non è rientrato in società con un ruolo dirigenziale: “Probabilmente ritengono sia complicato avere a che fare con una persona indipendente come me… Certamente mi piacerebbe un giorno tornare visto che si tratta della società che amo, di cui mio padre è stato capitano e dove ora giocano anche i miei due figli. Se un giorno avessi la possibilità di tornare sarei felice ma non è facile. Ma chissà…”

IL MILAN? LA RISALITA È DURA – Il Milan attuale fatica a tornare ai livelli che gli competono. Maldini vede un percorso in salita: “È veramente dura. Sono 5 anni che non vince, da 3 non si qualifica per le coppe europee e Berlusconi sta vendendo anche se ancora non sappiamo chi sta comprando il club e quanto investirà. Di certo servono tanti soldi per tornare ai livelli di 10 anni fa”. Ripartendo, magari, da Donnarumma per il quale l’ex terzino rossonero stravede: “Ha talento, lo si vedeva già quando aveva 12-13 anni, rivedo in lui Buffon”.

BARESI UN ESEMPIO, MARADONA L’AVVERSARIO PIÙ FORTE – Maldini, che non si vede un giorno in panchina come papà Cesare (“non mi piace allenare”) confessa che “quando ero bambino volevo essere un calciatore per cui ho realizzato il mio sogno ed è la cosa più importante. E anche come uomo sono stato rispettato da tutti. Il giocatore che ho ammirato di più? Franco Baresi, un vero capitano, un esempio per tutti, non parlava mai ma in campo o in allenamento era il numero uno. L’avversario più forte che ho affrontato è stato invece Maradona e subito dopo di lui metto Ronaldo il Fenomeno. Con gli allenatori sono stato fortunato: ho iniziato con Liedholm che mi adorava e mi ha fatto debuttare a 16 anni, poi ho imparato molto da Sacchi e quindi ho avuto Capello, tutti grandi allenatori. Infine è stato bello avere Ancelotti negli ultimi anni della mia carriera. È un grande uomo e un amico, ci siamo divertiti tanto. E non dimentico anche l’esperienza con mio padre Cesare all’Under 21, ai Mondiali di Francia ’98 e per 4 mesi al Milan. È stata un’esperienza strana ma bellissima”.

milan ac

serie A
Protagonisti:
paolo maldini

Fonte: Repubblica

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