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Juventus, Mandzukic a rischio per il Napoli. Bentancur fa le visite

TORINO – Un altro giovane sudamericano sotto la Mole. La settimana scorsa era toccato al 20enne brasiliano Lyanco, strappato dal Toro alla (debole) concorrenza di quella Juventus che risponde con il 19enne uruguaiano Rodrigo Bentancur. Fisico lungo e asciutto, jeans, maglietta nera, doppio taglio e pollice alzato d’ordinanza: il suo arrivo a Torino è stato annunciato con un tweet dallo stesso club bianconero, che aveva opzionato il ragazzo nell’estate 2015, nell’ambito dell’operazione-Tevez con il Boca Juniors, Operazione da ben 9,4 milioni più svariati bonus: 500 mila euro dopo 10 partite, altrettanti dopo 10 gol o la qualificazione in Champions, 2 milioni in caso di permanenza a Torino per almeno tre anni. Bentancur e la Juve si rivedranno in estate. Toccata e fuga: dopo le rituali visite al J Medical, il trequartista che in patria ha sollevato impegnativi paragoni con Pogba rientrerà infatti al Boca Juniors.

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MANDZUKIC DI NUOVO A RISCHIO – Prosegue intanto la “maledizione” croata. Già priva della controfigura Pjaca, la Juve rischia seriamente di non poter scritturare nemmeno Mandzukic per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, mercoledì a Napoli (arbitra Banti). Una botta rimediata proprio al ginocchio sinistro già infiammato ha impedito al croato di allenarsi, oggi, a 48 ore da gara 2 al San Paolo. Niente di grave, ma forse abbastanza per saltare la trasferta di mercoledì e pensare a Juve-Chievo di sabato, anticamera di Juve-Barcellona di martedì 11 aprile. In compenso, mercoledì Allegri incasserà i frutti del turnover che si è concesso domenica, a differenza dell’amico-rivale Sarri. 

ALLEGRI RILANCIA I SUDAMERICANI – In coppa si vedrà una Juve più sudamericana, e non soltanto per la staffetta in porta tra Buffon e il vice brasiliano Neto. Il tecnico conta infatti di riavere la spinta sulle fasce di Dani Alves e Alex Sandro e lo spunto tra le linee di Cuadrado e Dybala, a supporto del confermatissimo Higuain. E chissà che, mettendo in campo più qualità e meno muscoli, non possa cambiare anche l’atteggiamento di una Juve ieri apparsa troppo rinunciataria. Dopo aver creduto per un’ora di infilare il terzo 1-0 consecutivo, capitalizzando il minimo sforzo, i bianconeri hanno protetto un punto definito “prezioso” da tutti. Come? Infilandosi in un bunker, abbassando le linee come non si era mai visto. “Non dobbiamo vergognarci ogni tanto di fare queste partite: sull’albo d’oro non verrà scritto”, ha detto Allegri, prima di esaltare via Twitter “l’umiltà di chi corre facendo passi piccoli” e completando “un altro chilometro verso il traguardo”. Vizi e le virtù di un spirito operaio, provinciale, non proprio da prima forza del ranking stagionale Uefa.

HIGUAIN, IL DIGIUNO CONTINUA – Della Juve vista ieri al San Paolo è piaciuta l’umiltà, la voglia di sacrificarsi, meno il fatturato in campo. I conti non tornano, a parte il punto che tiene la Roma a distanza di sicurezza (-6) e al netto di certe inevitabili pressioni ambientali. Un solo tiro in porta (contro i quattro del Napoli), nessuna conclusione tentata dall’attesissimo e fischiatissimo Higuain e appena quattro tocchi nell’area partenopea. Se queste statistiche sono inedite per i bianconeri edizione 2016-17, non si vedeva addirittura da quattro anni e mezzo il Pipita all’asciutto per cinque partite di campionato consecutive: l’ultima volta nell’ottobre 2012, ai tempi in cui militava al Real Madrid. La bulimia di Gonzalo a inizio 2017 è un ricordo lontano per chi ha segnato un solo gol nelle ultime otto uscite tra campionato e coppe. Dati non usuali, allarmi da disinnescare e big da recuperare al meglio in vista del doppio imminente scontro con il Barcellona. Quando servirà di più e di meglio.  calcio

juventus
serie A
Protagonisti:
rodrigo bentancur

Fonte: Repubblica

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