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Sampdoria-Fiorentina 2-2, pari in rimonta ma per i viola l’Europa è lontana

Sampdoria-Fiorentina 2-2, pari in rimonta ma per i viola l'Europa è lontana(lapresse) GENOVA – Con tanto divertimento per il pubblico, ma poca sostanza per la classifica, Sampdoria e Fiorentina si dividono la posta come all’andata e fanno a gara nel consegnare rimpianti alla propria causa. Si rammaricano i blucerchiati, che erano in vantaggio per due a uno al 43′ della ripresa e un minuto dopo sono stati costretti, causa anche un errore di piazzamento del portiere Viviano, a subire con una prodezza balistica di Babacar la rete del definitivo due a due. Avessero avuto qualche energia in più (il caldo ha contribuito a tagliare le gambe come la mezza maratona di Genova aveva paralizzato il traffico della città, imbottigliando il pullman della Fiorentina diretto allo stadio e costringendo l’arbitro Russo a slittare di venti minuti la gara), i ragazzi di Giampaolo avrebbero potuto festeggiare l’ennesima impresa di un girone di ritorno decisamente sopra le righe.

LE PAGELLE: SKRINIAR NARCISO, TELLO PADRONE

Ma a dolersi, e molto, è anche la Fiorentina, con questo risultato probabilmente fuori dalla corsa per l’Europa League,. Avesse perso la gara, sarebbe stata un’ingiustizia, perché come sostiene Paulo Sousa la sua squadra ha creato di più dell’avversario, dopo la grande sofferenza della prima mezz’ora ha avuto quasi sempre il possesso del gioco e se ha colpito solo due volte è tanto responsabilità anche della sfortuna, che sotto forma di pali ha respinto nella ripresa il diagonale di Tello e il colpo di testa di Kalinic, in entrambi i casi con Viviano battuto. Il portiere  doriano, tifoso viola da bambino, è stato protagonista invece proprio in extremis, salvando di piede su Babacar e rimettendo in parità il suo confronto con l’attaccante senegalese della Fiorentina, visto che in occasione del due a due è stato molto generoso nel farsi trovare inspiegabilmente fuori dalla porta, con il risultato di farsi beffardamente scavalcare, pecca sicuramente più grande rispetto all’uno a uno, quando è rimasto ancorato sulla linea di porta in occasione della deviazione di testa di Gonzalo Rodriguez.
 

Alla fine questa gara lascia tutto e il suo contrario. Entrambe le squadre non si sono risparmiate, hanno provato a  battersi sino all’ultimo, la Sampdoria si è fatta preferire per cinismo (Bruno Fernandes ha fallito una ghiotta occasione al 22′ del primo tempo, ma al 5′ era stato implacabile con il suo tiro in corsa, Alvarez al 26′ della ripresa ha infilato Tatarusanu al suo primo tiro in porta), i viola per qualità di palleggio e volume di gioco. Sia i padroni di casa che gli avversari però hanno anche un qualcosa per cui battersi il petto. La Fiorentina ha mostrato una retroguardia disattenta e all’occorrenza abbastanza fragile, strano pensando che non subiva reti da 365 minuti, con Tatarusanu che è arrivato a quota 370 dicendo addio al suo sogno di avvicinare il record del predecessore Neto. La Sampdoria, che tante volte con  le sostituzioni aveva gioito, è mancata nei cambi, con Praet che in corsa ha dato molto poco, facendo risaltare ancora di più la sopraggiunta apnea fisica dei blucerchiati, incapaci, nei minuti finali, di creare pericoli in ripartenza.

Possono legittimamente i due allenatori rimpiangere qualcosa, ma hanno anche ragione nell’ostentare soddisfazione, ritrovandosi fra le mani due gruppi usciti dal campo stremati dalla fatica. Certo, la posta in gioco aveva un peso diverso: la Fiorentina non si arrende e spera ancora di acchiappare l’Europa, ma ora dovrà cercare di vincere quasi sempre nelle sette partite che restano. La Sampdoria invece teneva ai tre punti per commemorare alla grande una gloria passata (il presidente Paolo Mantovani è nato il 9 aprile del 1930, avrebbe compiuto 87 anni, uno striscione nel feudo caldo lo ha ricordato) e festeggiare un beniamino presente, quell’allenatore  che ha appena allungato il suo contratto sino al 30 giugno del 2020, firma benedetta da un enorme stendardo esposto dagli ultrà. “Lavoro, serietà, rispetto per la maglia, avanti insieme mister” si è letto ad inizio secondo tempo. Quello che Giampaolo avrebbe voluto sentirsi dire. E che lo spinge a sognare per l’anno prossimo una Sampdoria da Europa.
 

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Fonte: Repubblica

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