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Van Basten 1988, il gol più bello di sempre?

Marco van Basten fu il capocannoniere di Euro 1988 con 5 reti (Getty)

Esattamente 29 anni fa, il centravanti del Milan segnava contro l’Unione Sovietica la rete del 2-0 che consegnava all’Olanda il suo primo Europeo. Un gol splendido, uno dei più spettacolari nella storia del calcio. Da Maradona a Messi, passando per CR7, Totti e Del Piero: voi quale preferite?

di Claudio Barbieri

Il 25 giugno 1988 di 29 anni fa,  Marco van Basten segnava il gol più bello nella storia del calcio europeo, come stabilito dalla Uefa per il suo 60esimo anniversario. E’ questo lo spunto per ripescare dagli archivi alcune delle reti più spettacolari degli ultimi anni. Quella che segue non è una classifica: impossibile giudicare un’opera d’arte. Avete mai sentito qualcuno affermare che la Monna Lisa è più bella di Guernica?

Marco van Basten – 25/06/1988, Unione Sovietica-Olanda (finale Europei 1988)

E’ il 9’ del secondo tempo quando Arnold Mühren, 37enne centrocampista dell’Ajax, entra di diritto nella storia del calcio scodellando un cross per Marco van Basten durante la finale di Monaco di Baviera. A prima vista, il passaggio sembra troppo lungo sul secondo palo, ma Dasayev non ha fatto i conti con la classe di questo 23enne, reduce da una stagione travagliata al Milan, partito dalla panchina agli Europei (al suo posto giocava Bosman, omonimo di quello della sentenza) ma capace di segnare fin lì quattro reti, di cui tre all’Inghilterra. “Ho pensato di stoppare la palla, ma avrei avuto problemi a liberarmi dei difensori – ricorda van Basten -. Così ho tentato il tiro, sapendo che sarebbe stato molto difficile fare gol. Quando ho visto la palla entrare, ho avuto una sensazione fantastica”. L’Olanda vince 2-0 il match, conquista per la prima volta gli Europei, mentre van Basten è capocannoniere del torneo con 5 reti e Pallone d’Oro a fine stagione. 

Diego Armando Maradona – 22/06/1986, Argentina-Inghilterra (quarti di finale Mondiali 1986)

Semplicemente il gol del secolo. Il Pibe de oro si conferma tale trascinando l’Argentina al trionfo mondiale a Città del Messico con una rete da videogioco nei quarti contro l’Inghilterra, odiata rivale a causa della guerra in corso per le Malvinas: cinquantadue metri, quarantaquattro passi, dodici tocchi (tutti di sinistro) in poco più di quattordici secondi. Un capolavoro firmato Maradona, che appena 4’ prima aveva messo a segno la più grande furbata nella storia del calcio: la mano de dios. 

Zinedine Zidane – 15/05/2002, Real Madrid-Bayer Leverkusen (finale Champions League 2002)

Qualcuno aveva cominciato a chiamarlo ‘chat noir’ dopo che nel 1998 perse la terza finale europea consecutiva tra Bordeaux e Juventus. Da Saint-Denis in avanti, non sarà più la stessa cosa, ovviamente. La Champions però rimase stregata per Zizou fino al 2002, quando ci provò con il grande Real, che lo aveva pagato 150 miliardi delle vecchie lire per strapparlo alla Juve. In finale contro il Bayer Leverkusen, Zidane inventò un gol strepitoso, quello del definitivo 2-1, un sinistro al volo da fuori area su cross di Roberto Carlos inconcepibile per le leggi della fisica. Da quel momento, anche in Champions, Zizou non si sarebbe più fermato, nemmeno come allenatore…

Wayney Rooney – 12/02/2011, Manchester United-Manchester City (Premier League)

“Senza dubbio è il gol più bello e importante della mia carriera”. Non male per uno come Wayne Rooney, che con lo United vanta 253 gol segnati, record di ogni epoca per il club. La rovesciata che decise quel derby di Manchester del 2011, fondamentale per la vittoria finale della squadra all’epoca guidata da Sir Alex Ferguson, resta nel cuore del numero 10 dei Red Devils. “Il cross di Nani fu leggermente deviato e questo mi diede l’opportunità di coordinarmi meglio – ricorda Rooney -. Meno male che segnai, perché in quella partita non avevo giocato per niente bene…”. 

Zlatan Ibrahimovic – 14/11/2012, Svezia-Inghilterra (amichevole)

Di gol incredibili Ibra ne ha segnati parecchi in carriera. Sceglierne uno è stato davvero un’impresa. Rimane impresso nella mente di tutti la bicicletta volante, senza alcun senso logico, che l’ex Juve, Inter e Milan mostrò in una gara amichevole contro l’Inghilterra a Stoccolma e che vinse il Puskas Award di quell’anno. Ibrahimovic punì un’uscita avventata di Hart con un colpo di kung-fu degno di Bruce Lee, quarto gol personale di una serata da king in cui la sua Svezia trionfò 4-2 contro i maestri del calcio.

Francesco Totti – 26/11/2006, Sampdoria-Roma (Serie A)

In queste ultime settimane, a causa del suo addio dalla Roma, lo abbiamo visto e rivisto. Ma delle cose belle non ci si stanca mai. Uno dei capolavori di Francesco Totti va in scena un pomeriggio a Marassi. La Roma di Spalletti conduce 3-1 sulla Sampdoria. Al 28’ della ripresa il Capitano raccoglie un cross dalla trequarti di Cassetti, apparentemente innocuo, e lascia partire un sinistro al volo da posizione completamente defilata (Francesco è quasi fuori dall’area!) che non lascia scampo all’incolpevole Berti. I giallorossi vinceranno 4-2 quel match, con Marassi che applaudirà la prodezza del fresco campione del mondo, ennesimo stadio ai piedi del re di Roma. 

Lionel Messi – 18/04/2007, Barcellona-Getafe (semifinale Coppa del Re)

Quando sei il 106esimo ‘nuovo Maradona’ della storia, devi pregare di non fare la fine dei tuoi predecessori (Ortega, Aimar, D’Alessandro). Se a 19 anni segni un gol molto simile a quello che ha consacrato ‘D1OS’, allora sei sulla buona strada per raccoglierne realmente l’eredità. Al Camp Nou, contro il Getafe, Lionel Messi segnò un gol strepitoso: 60 metri di corsa, 13 tocchi totali e 6 avversari saltati come birilli in poco più di 10 secondi. C’è tutto Diego in quella magica rete, che lo avvicinava già all’epoca all’inarrivabile Pibe de oro.  Se poi Leo vi riuscirà o meno, non spetta a noi dirlo, ma quel capolavoro è davvero Maradoniano.

Cristiano Ronaldo – 15/04/2009, Porto-Manchester United (quarti di finale Champions League)

La potenza è nulla senza controllo, diceva un famoso spot di qualche anno fa. Nella sua carriera, Cristiano Ronaldo ha ampiamente dimostrato di averne a sufficienza, sia di potenza che di controllo. Tornato in Portogallo contro uno storico avversario del suo Sporting, CR7 ha spedito il Manchester United in semifinale di Champions grazie a un incredibile siluro sotto la traversa dopo appena 6’ di gioco, che ha regalato la vittoria per 1-0 ai Red Devils. “E’ il gol più bello della mia carriera”. Se li ricorderà davvero tutti, visto che ne ha segnati 529 solo con i club?

Alessandro Del Piero – 04/12/1994, Juventus-Fiorentina (Serie A)

Da poco 20enne, Alex Del Piero viene mandato in campo da Marcello Lippi da titolare nel big match di giornata. La Fiorentina domina al Delle Alpi e vola sul 2-0, prima che Vialli con una doppietta riporti la partita in parità. All’87’, Del Piero raccoglie un lunghissimo lancio dalla fascia di Orlando, apparentemente fuori misura e con un magico tocco di destro, supera con un pallonetto l’incredulo Toldo. La Juve vince 3-2 una gara che, a posteriori, sarà definita come quella della svolta per la vittoria del 23esimo scudetto, dopo ben nove anni di digiuno.   

Ronaldo – 06/05/1998, Inter-Lazio (finale Coppa Uefa)

A Parigi va in scena la festa del calcio italiano: Inter e Lazio si giocano una coppa europea nel quarto derby in appena nove anni. Il duello tra i golden-boy della leva ’76 Ronaldo e Nesta è il fiore all’occhiello di quel match, dominato dal brasiliano, quella sera in versione Fenomeno. Il gol del definitivo 3-0, con un doppio passo a mille all’ora davanti a Marchegiani, sarà per sempre il suo marchio di fabbrica. Fu quella, probabilmente, l’ultima reale versione di Ronaldo il Fenomeno, che dopo la finale della Coppa del mondo 1998 non tornò mai più quello di un tempo. Altrimenti per Maradona e Pelè sarebbero stati guai…

Fonte: Sky

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