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Juventus, Marotta prepara il doppio colpo Danilo-Bernardeschi

TORINO – Durante un incontro a Palazzo Parigi, con successiva cena a base di pesce in un noto ristorante milanese, ieri la triade Allegri-Marotta-Paratici ha deciso come imbandire il tavolo del mercato bianconero. Al centro, come già scritto su queste stesse pagine, ci sono soprattutto Danilo e Bernardeschi. Per il doppio colpo servono 65-70 milioni, 20 in più di quanti ne aveva inizialmente preventivati la Juve. Intanto per Alex Sandro prosegue la sfida tra Chelsea (favorito) e Psg. La Juve non perde la speranza di poter trattenere il brasiliano, per il quale è pronto un aumento da 2,8 a circa 4,5 milioni. L’ad Marotta sta comunque forzando la resistenza dell’Atalanta: vuole riportare l’esterno sinistro Spinazzola alla casa madre con un anno di anticipo sui termini del prestito.

PER DANILO BALLANO 10 MILIONI – Il nome più caldo è quello di Danilo, terzino destro d’assalto del Real oggetto di una trattativa sull’asse Torino-Madrid, con il Chelsea alla finestra. Tra domanda e offerta ballano circa 10 milioni: ancora troppi per dire che l’affare è ben avviato. Da corso Galileo Ferraris è infatti partita una prima offerta per Danilo Luiz da Silva di 15 milioni, tarata sull’ultima deludente stagione del brasiliano. Finito all’ombra di Carvajal, il 25enne ex Porto si è visto in appena 25 delle 60 partite disputate dai merengues. I bianconeri sono pronti a rilanciare fino a 20 milioni. Ma alla Casa Blanca ne vogliono di più, circa 25, in modo da rientrare, tenendo conto dell’ammortamento, dei 31,5 milioni versati nel 2015 al Porto.

BERNARDESCHI, ASSALTO IMMINENTE – L’arrivo di Danilo a Vinovo escluderebbe quello dell’altro extracomunitario Douglas Costa, la cui trattativa con il Bayern è congelata. Si scalda sempre di più invece il fronte per Bernardeschi, destinato a diventare rovente la prossima settimana. La Juve vuole anticipare la concorrenza, se è vero che l’azzurrino ha stregato alcuni top club del calibro di Bayern, United e Chelsea. Raggiunta un’intesa di massima con Beppe Bozzo, l’agente di Bernardeschi, nei prossimi giorni i bianconeri formalizzeranno alla Fiorentina la loro proposta intorno ai 40 milioni bonus compresi. Sul piatto potrebbe finire anche il cartellino della contropartita Rincon, valutato una decina di milioni, anche se i viola preferirebbero un jolly come Sturaro. A Torino, il concittadino carrarese di capitan Buffon potrebbe mantenere il numero 10, come capitò a Baggio nell’estate del 1990, quando lasciò tra molte polemiche il Lungarno per la sponda bianconera del Po.
 

ALLEGRI SMENTISCE CONTE: “LA JUVE AVEVA TANTO DA DARE IN EUROPA” – Nella lunga intervista di Paolo Condò a Massimiliano Allegri, mandata in onda mercoledì sera da Sky Sport, il tecnico bianconero è tornato alla chiamata che tre estati fa ricevette da Andrea Agnelli: “Era un momento in cui io sembravo destinato alla Nazionale, alle cinque di mattina mi chiamano e mi dicono che il presidente mi vuole parlare. Credevo volessero chiedermi un parere su qualche giocatore. Capii soltanto dopo aver ricevuto un messaggio che diceva che Conte si era dimesso”. Poi, in merito all’ottima eredità lasciata dal suo predecessore: “Ero sereno – prosegue Allegri -, perché credevo che quella squadra avesse tanto da dare, soprattutto in Europa”. Il tutto, con buona pace di quello stesso Conte che non credeva di poter banchettare con dieci euro nei grandi ristoranti della Champions. E ancora, per onestà intellettuale e non per sminuire il lavoro di chi lo ha preceduto, Allegri ha puntualizzato: “Conte fece bene, ma il merito va diviso tra tutti, a partire dalla società: è difficile che un allenatore faccia tutto da solo”.

“NORMALE CHE IL CLUB NON POTESSE TRATTENERE POGBA” – Da segnalare ancora un passaggio che non sarà probabilmente piaciuto ai tifosi bianconeri, quando il tecnico livornese è tornato sulla cessione di Pogba: “Paul era cresciuto molto, è normale che la Juve non potesse tenerlo”. E ancora: “Non ho fatto nulla per tentare di bloccare Pogba, anche perché quando la società mi ha comunicato le cifre dell’operazione…”.

Infine il passaggio, con metafora marinara, che potrebbe aver disturbato i tifosi del Napoli, aumentando i loro sospetti su una Juventus che si sarebbe scansata il 14 maggio scorso in casa della Roma: “Ho lasciato a Roma e ho cazzato nella partita dopo (contro la Lazio in finale di Coppa Italia; ndr). Ma era normale..”, dice Allegri, a cuor leggero e con il sorriso sulle labbra, sul turnover pagato caro (3-1) all’Olimpico giallorosso.
 

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Fonte: Repubblica

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