Lazio, cercasi nuovo Biglia: in lizza Propper e Ozyakup

Davy Propper, nel mirino della Lazio  AURONZO DI CADORE (Belluno) – Primo giorno di lavoro sulle Dolomiti per la Lazio di Simone Inzaghi, che non perde tempo e fa capire subito a tutti quali siano le sue intenzioni per quel che riguarda il modulo di base della prossima stagione. Certo, la squadra biancoceleste cambierà conformazione a seconda della partita e dell’avversario così come fatto nel corso dell’ultimo campionato, ma visti i buoni risultati riscontrati, l’allenatore ha scelto di costruire la nuova Lazio sul 3-5-2. 
 
INZAGHI, SUBITO PROVE DI 3-5-2 – È questo ciò che emerge dalle prime indicazioni date dal tecnico ai suoi ragazzi, schierati sul campo nel fresco delle Dolomiti a doppioni ricoprendo queste undici posizioni. I difensori centrali di destra sono stati interpretati da Wallace e Bastos, quelli centrali da de Vrij e Luiz Felipe, con Hoedt e Radu a sinistra. I ruoli di centrocampo invece hanno visto Basta e Marusic a destra, Milinkovic e Oikonomidis mezzali al loro fianco, Murgia e Abukar in regia, Luis Alberto e Lulic centrosinistra, Patric e Crecco laterali. Sono 5 infine i giocatori ad alternarsi nelle posizioni d’attacco, cioè Keita, Palombi, Kishna, Rossi e Felipe Anderson.
 
PROPPER O OZYAKUP PER IL DOPO-BIGLIA – Con loro sta lavorando Inzaghi, in attesa di novità su Biglia, atteso lunedì mattina a Roma e molto vicino al Milan (l’intesa può arrivare sulla base di 16 milioni più 4 di bonus), e sui rinforzi richiesti sul mercato. Azmoun e il “Papu” Gomez sono i nomi caldi per l’attacco, mentre a centrocampo tra gli osservati principali del ds Tare come potenziali sostituti di Biglia, ci sono in prima fila Propper del PSV Eindhoven e Ozyakup del Besiktas. Sempre in Turchia sono valutati anche i profili più d’esperienza di Selcuk Inan del Galatasaray e Mehmet Topal del Fenerbahce. Intanto è un passo Davide Di Gennaro, svincolato. Prenderà il posto in rosa di Cataldi, che è sempre più vicino alla cessione a titolo definitivo al Benevento. ss lazio

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Fonte: Repubblica