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«IN QUEL GOAL SOTTO LA NEVE LA PARABOLA DI UN CALCIO CHE NON C’È PIÙ»: HELLAS-AVELLINO, IL RICORDO DI ANGELO COLOMBO

Angelo Colombo, ex centrocampista dell’Avellino, siamo a pochi giorni dalla sfida di Coppa Italia tra Hellas Verona e lupi. Una sfida che, nonostante si giochi a campi invertiti, ci ricorda una data, quella del 13 gennaio 1985. Il resto lo aggiunga lei…

«Un ricordo bellissimo, all’interno di un campionato memorabile in cui riuscimmo a salvarci con cinque giornate di anticipo, se la memoria non mi inganna. Quella gara resta, almeno per me, indimenticabile. Il giorno prima del calcio di inizio Avellino fu colpita da una fitta nevicata: caddero almeno 45 centimetri di neve, una cosa assurda. Così come fu assurdo vedere tantissimi tifosi correre allo Stadio Partenio per liberare il terreno con mezzi di ogni tipo, al fine di farci disputare una delle partite più difficili del campionato. Il Verona, che si laureò Campione d’Italia, perse solo due partite durante il torneo 84/85: contro il Torino e contro l’Avellino. So che scaligeri e lupi si affronteranno in Coppa Italia, il mio sogno è quello di assistere a questa sfida anche in massima serie».

Torniamo alla sua rete. Un capolavoro balistico da circa 35 metri che si tramanda di generazione in generazione, grazie ai video su internet e tramite le care e vecche Vhs…

«Non avrei dovuto giocare quella partita. Nella trasferta precedente, sul campo del Como, presi una botta ad un piede che costrinse mister Angelillo a tenermi fuori dagli 11 iniziali. Il campo, a dir poco impraticabile, non si sposava certo al meglio con le mie condizioni fisiche. Angelillo, però, mi lanciò in campo nella seconda frazione di gioco. Feci un gran goal, lo ricordo bene, ma fui “costretto” dalle condizioni del terreno di gioco: c’erano neve, fango, buche. Non si poteva mettere la palla a terra, per arrivare nella metà campo avversaria bisognava giocare al volo. Comunque, presi il pallone e lo piazzai nel sette. Se ricordo la faccia di Garella? Sì, sì…».

Un ottimo anno il suo, il primo in Serie A. La maglia dell’Avellino le aprì le porte del grande calcio…

«Le ripeto, fu un anno memorabile per me. Ero al debutto in A, dopo essere arrivato dal Monza: giocai 30 partire su 30 mettendo a segno 6 reti, niente male per una matricola come me. Arrivai in Irpinia mentre a Napoli era appena sbarcato Diego Maradona: il derby, da quel momento, fu ancora più sentito. Disputammo un bel torneo, riuscimmo a salvarci per tempo in un campionato difficile e combattuto».

Tornando alla memorabile Avellino-Verona oggi, forse, non potremmo più assistere a scene come quelle che vide i tifosi biancoverdi pulire il manto del Partenio. Quanto le manca il calcio degli Anni Ottanta?

«Allo Stadio, peraltro sempre pieno in ogni partita casalinga, arrivarono tantissimi volontari per liberare il manto erboso. Scene di oltre trent’anni fa. Era un altro calcio, le squadre erano perlopiù composte da italiani e gli stranieri in rosa erano merce rara. Oggi accade il contrario. E sì, ho un po’ di nostalgia per il vecchio calcio. Oggi si gioca almeno due-tre volte durante la settimana, tra qualche anno arriveremo a disputare una gara al giorno. Le nostre stagioni erano più diluite, meno stressanti e, forse per questo, più avvincenti. La preparazione estiva era molto diversa rispetto a quella odierna: all’epoca era quasi impossibile disputare più di un’amichevole durante la fase estiva. Oggi ci si perde tra quadrangolari, tornei…».

Il calcio è diverso e l’Italia ha perso quel posto di regina d’Europa che aveva trent’anni fa. Lei ha fatto parte del Milan “stellare” di Arrigo Sacchi, che vinceva in Italia e nel Vecchio Continente. Così come l’Inter, il Napoli, la Juventus, la Sampdoria. Cosa manca per rivenrdire quei fasti?

«Credo nulla. I momenti di gloria sono ciclici, sia per le squadre che per gli interi movimenti nazionali. Lo scorso anno è stato positivo per il calcio italiano: la Juventus è arrivata in finale di Champions League; il Napoli, che gioca un gran bel calcio, ha ben figurato in Serie A e si è arreso solo al Real Madrid. Anche la Roma viene da un’ottima stagione e sono sicuro che farà bene in Europa. Siamo sulla buona strada per poter tornare ad essere il campionato più bello del mondo».

E come vede il prossimo Avellino? Si tiene aggiornato sulle sorti dei lupi?

«Sono molto legato a Matteo Ardemagni. L’ho avuto nelle giovanili del Milan e conosco benissimo la sua famiglia. Ci sentiamo spesso e mi tiene al corrente di quanto accade ad Avellino. Sono contento che sia rimasto in Irpinia, così come ho gradito la conferma di Walter Novellino in panchina. Sinceramente, spero sia l’anno giusto per sognare in grande…».

Quest’anno sembra molto più difficile rispetto alle stagioni passate…

«Crotone, Benevento e Spal insegnano: per andare in serie A servono società, squadra e tifosi. Avellino, a queste tre qualità, potrebbe aggiungere il suo blasone: dieci stagioni di fila in A, soprattutto, negli Anni Ottanta rappresentano un ottimi biglietto da visita. Il nostro pubblico era il dodicesimo uomo in campo, lo sia anche per l’Avellino odierna».

Qual è il ricordo più bello, goal contro il Verona a parte, che porta con sé dalla stagione in Irpinia?

«Vuole la verità? Non ho ancora smaltito la delusione per non essere stato riconfermato per la stagione successiva. Il mio cartellino era a metà tra Avellino e Monza: i brianzoli mi riscattarono alle buste e per me fu una sorpresa, ovviamente negativa, dover lasciare la società biancoverde. Braida, che poi mi volle al Milan, mi portò ad Udine con sé: insieme a me arrivarono anche Geronino Barbadillo e Gian Pietro Tagliaferri, con i quali avevo giocato ad Avellino. Ritrovai i miei vecchi compagni, ma non il mio vecchio pubblico. Il calore del Partenio l’ho ritrovato solo nella mia esperienza a Milano con il Milan degli olandesi».

Ha nominato Tagliaferri, che rapporto aveva con il suo vecchio capitano?

«Era un leader, un punto di riferimento dentro e fuori al campo. Ho un bel ricordo di lui, d’altronde era una persona fantastica…».

Grazie Colombo.

«A lei. Forza lupi…».

FONTE: orticalab.it

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Vincenzo Letizia

Giornalista sportivo, nasce a Napoli il 16/02/1972. Tante le esperienze professionali: collaboratore dei quotidiani “IL TEMPO”, “NAPOLI NORD”, “LA VERITA'”, “DOSSIER MAGAZINE”, “CRONACHE DI NAPOLI”, dei mensili “L’OASI” e “IL VOMERESE”. Corrispondente da Napoli del quotidiano “IL GOLFO”, redattore del periodico “CORRIERE DEL PALLONE”, direttore editoriale del settimanale di scommesse sportive 'PianetAzzurro FreeBet'. Responsabile dei servizi sportivi del “CORRIERE DI CASERTA”. Tra i collaboratori del ‘laboratorio di giornalismo e di comunicazione’ diretto da Michele Plastino. Inviato della trasmissione radiofonica “ZONA MISTA” in onda su CRC targato Italia. Più volte ospite alle trasmissioni televisive “Campania Sport” e “PANE E PALLONE” in onda su Canale 21, “ULTRAZOOM” in onda su TCS, “TRIBUNA Sport” in onda su Televomero, “Sotto Rete” in onda su TLA. Ideatore ed opinionista della trasmissione WEB/RADIO 'MONDO CALCIO' andata in onda sulla Tele5 Napoli tutti i lunedì alle 18,00 e i venerdì alle 21,30. Ha curato ogni sabato pomeriggio, intorno alle ore 16,30, la rubrica radiofonica su 'RADIO PUNTO ZERO' (FM 102.00) 'LA BOLLETTA' all'interno del seguitissimo programma 'Zero Magazine' in onda dalle 16:00 alle 19:00 (su www.rpz.it in Live Streaming). Ideatore e conduttore del programma TV 'CALCIOMERCATO & SCOMMESSE MONDIALI' andato in onda su Area Blu TV durante il Mondiale sudafricano. Opinionista fisso del programma TV 'AREA AZZURRI' in onda tutti i martedì alle ore 21 sul digitale terrestre 'AREA BLU TV'. Ospite fisso della trasmissione "SORRISI E PALLONI" in onda su Radio Punto Nuovo e su Capri Event TV. Opinionista della trasmissione televisiva "NAPOLI CALCIO LIFE" in onda su Capri Event TV e TeleCapri Sport. Autore e produttore della trasmissione televisiva "PIANETAZZURRO TV" in onda su RTN.ATTUALMENTE: presidente dell'associazione giornalistica AGiCaV; direttore editoriale del periodico cartaceo “PIANETAZZURRO” ; direttore generale dell'omonimo portale sportivo www.pianetazzurro.it , del sito di cronaca e intrattenimento www.campaniaveritas.it e della guida gastronomica www.golosando.eu