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Corvino: ”Gettate le basi per una Fiorentina competitiva a lungo termine”

Corvino: ''Gettate le basi per una Fiorentina competitiva a lungo termine''Cyril Thereau, uno dei volti nuovi della Fiorentina  FIRENZE – E’ il giorno dopo la chiusura del calciomercato estivo. Come tradizione, la Fiorentina traccia un bilancio di quanto accaduto nell’estate della rivoluzione (per citarne alcuni, sono partiti Bernardeschi, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Vecino, Kalinic). Una squadra rinnovata, ringiovanita, con un nuovo allenatore come Stefano Pioli che adesso dovrà dare forma e concretezza al gruppo viola. In sala stampa si presentano il direttore generale dell’area tecnica Pantaleo Corvino e il direttore tecnico Carlos Freitas.
“Non ci vediamo da fine maggio, da quando non siamo riusciti a cogliere un obiettivo che è mancato di pochi punti – dichiara Corvino – Lo evidenzio perché ci siamo messi al lavoro per fare una rivoluzione che ci ha visti impegnati 18 ore al giorno per concludere 32 operazioni in uscita e 20 in entrata. E’ stata una campagna impegnative, molte cessioni sono partite da un imput societario per dare ad alcuni l’opportunità di giocare altrove. Altre cessioni, invece, sono state richieste dai diretti interessati. Di alcuni abbiamo apprezzato quando ci hanno detto “basta”, di altri un po’ meno per i modi in cui l’hanno detto. Per la campagna acquisti, 11 giocatori sono per il presente mentre altri 9 riguardano il medio e il lungo termine. È stata la strategia per iniziare un nuovo ciclo e una parte dei ricavi deve essere investita per il futuro. Il 75 per cento dei ricavi sono stati reinvestiti, il 25 per cento servirà per il comparto aziendale. Abbiamo cercato di mantenere una rosa di qualità, tenendo conto di alcuni obiettivi: quello di prendere un tecnico italiano, di costruzione. Poi abbiamo pensato di italianizzare la rosa il più possibile, cercando di tenere una media di età molto più bassa e per fare questo, come quarto obiettivo, siamo rimasti nei parametri di un monte ingaggi comprensibile per non ripartire da un meno 38 milioni di euro. Con questo mercato pensiamo di aver gettato le basi per una Fiorentina competitiva a lungo termine. Dal mese di settembre il comparto sportivo avrà come supporto un responsabile scouting che sarà Gianluca Comotto”.

Quando si è accorto che doveva voltare pagina?
“Abbiamo avuto più elementi per pensare a questo. Il primo, durante la scorsa stagione, quando molti di voi ci sollecitavano di ripartire per un altro ciclo. Il secondo, pensando al futuro, è che volevamo ripartire da coloro che pensavamo potessero darci una mano. Come il nostro capitano Gonzalo Rodriguez, che era in scadenza: se gli proponiamo un rinnovo di 2 milioni e 700 mila euro più bonus lordi e non viene preso in considerazione, allora capiamo che non potevano iniziare con loro”. 

Pensa che sia ancora possibile vincere a Firenze?
“Quando mi sono presentato, ero convinto di poter vincere con quel gruppo che c’era. Poi ho capito che dovevamo ripartire da un gruppo nuovo: è vero che ci sono stati molti giocatori che ci hanno detto basta, ad altri invece l’abbiamo detto noi. Però ci sono stati Sportiello, Astori, Badelj, Chiesa e Babacar che hanno deciso di continuare con noi. Capisco che per certi ruoli potevamo migliorare ma abbiamo fatto il possibile, sapendo che tutto è migliorabile. Questa è la base dalla quale siamo ripartiti: poi se ci saranno le fondamenta importanti per il futuro, lo vedremo sul campo”. 

E’ vero che la Fiorentina ha perso appeal in sede di trattative?
“La Fiorentina non ha perso appeal, forse l’ha perso il mercato italiano nel quale siamo dentro. Il mercato inglese, quello tedesco, alcune squadre spagnole sono avanti. Il mercato italiano è sostenibile soltanto attraverso quelle squadre che si trovano in un momento particolare, al centro del loro ciclo, che possono fare uno strappo per arrivare a un obiettivo al quale noi come Fiorentina ci siamo arrivati per otto anni. Con lo scouting ci siamo rivolti soprattutto al mercato dell’ovest, come quello portoghese e francese perché abbiamo deciso di concentrarci su questi mercati”. 

A Pioli è stata promessa una squadra competitiva: per quali obiettivi?
“Dobbiamo pensare a presente e futuro, gettando le basi per essere competitivi nel medio e lungo termine. Questi sono stati i principi che ci hanno caratterizzato”. 

Bernardeschi alla Juve, Borja e Vecino all’Inter, Kalinic al Milan: perché?
“La proprietà ha a cuore la Fiorentina così come ce l’ha il tifoso, di questo ne sono sicuro. Sono sincero e mi rivolgo ai tantissimi tifosi che tengono alla squadra: ci sforziamo di tenere il meglio, poi però ci sono delle situazioni nelle quali qualcuno ci dice “basta”. Apprezziamo chi ci mette la faccia, non chi sceglie altre vie. Chi dice “basta” e va in altri club, è lui a deciderlo e dobbiamo tenerne conto”.

Quante difficoltà vi ha creato la messa in vendita del club?
“Non ho mai sentito la proprietà così vicina, compreso Diego Della Valle, come quest’anno. A volte tenere a cuore le sorti della Fiorentina, vuol dire programmare: abbiamo chiuso un ciclo, con molto coraggio siamo ripartiti da chi si sentiva addosso la maglia. E’ la dimostrazione che la proprietà tiene a questa Fiorentina, altrimenti non investirebbe 16 milioni di euro su illustri sconosciuti. Stiamo programmando, ci prendiamo le critiche ma andiamo avanti ugualmente”.

Fiorentina

serie A
Protagonisti:
Pantaleo Corvino

Fonte: Repubblica

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