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Juventus-Chievo 3-0: Higuain e Dybala, bianconeri sul velluto

TORINO – Le partite casalinghe della Juventus contro squadre di livello medio-basso sono fatte con la stampino: finiscono con una vittoria più o meno larga (oggi, di nuovo 3-0), non presentano alcun tipo di complicazione, hanno lunghe fasi noiosissime e s’accendono solamente quando s’accende Dybala, che stavolta ha giocato una quarantina di minuti (aveva il fuso orario da smaltire) ma ha divertito più di tutti gli altri messi assieme per gli interi 90′, sciorinando serpentine, invenzioni, tocchi delicati e la ciliegina del gol, pleonastico ma bellissimo, segnato infilandosi tra Gamberini e Dainelli e battendo Sorrentino col suo sinistro velenoso. Basterebbe dire di questo per dire di Juve-Chievo, che per il resto è stata poco o nulla, ma del resto questi impegni la squadra di Allegri li affronta con un tale senso di superiorità, per altro confortato dai fatti e dall’evidenza, che finisce per condizionare anche l’avversario.

Non c’è stata gara. La sciagurata autorete di Hetemaj, che dopo un quarto d’ora ha incornato nella propria porta una punizione da destra di Pjanic, ha subito debellato ogni possibile incertezza. La Juve, vestita con il 4-3-3, ha giochicchiato, trotterellato, corricchiato. Ha lasciato fare, correndo nient’altro che qualche raro rischio (al 26′, Szczesny si è dovuto allungare su un insidioso destro dalla distanza di Radovanovic), cedendo talora il controllo del gioco ma non perdendo mai quello del risultato. La superiorità juventina a questi livelli schiacciante, quasi imbarazzante. Allegri può permettersi di rinunciare a 7-8 titolari senza scontarne l’assenza e la squadra si limita ad aspettare che il tempo passi e che arrivi l’occasione per mettere al sicuro del risultato, puntualmente materializzatasi dopo un’ora di gioco, quando Higuain ha approfittato al meglio di una sontuosa idea smarcante di Pjanic, a sua volta servito da Dybala, in piena area. C’è poi stato spazio per l’allegria della Joya, che ha fatto dimenticare la noia che lo aveva preceduto, interrotta solamente da un destro da fuori di Pjanic nel primo tempo (bravissimo Sorrentino) e dai velleitari tentativi del Chievo, spesso superiore a centrocampo ma del tutto innocuo con gli attaccanti. Inglese non l’ha vista mai, mentre Pucciarelli prima e Castro poi si sono impappinati proprio davanti a Szczesny.

Per la Juve è la seconda vittoria su due, dopo quella con il Cagliari, per 3-0. Ce ne saranno molte altre. Partite del genere servono soprattutto ad Allegri per testare, verificare: oggi ha promosso titolari Douglas Costa (così così) e Matuidi (ordinario), cercando di capire se sarà il caso di riproporli anche martedì al Camp Nou, e sempre con il 4-3-3 addosso. Può fare molte cose, tranne una: rinunciare a Dybala.
 

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Fonte: Repubblica

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