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Pellegri, scoprirsi bomber (dei record) a 16 anni

Pietro Pellegri, attaccante del Genoa (Lapresse)

Quando gli chiedono se a scuola si vanterà un pochino sorride: “Vado al pomeridiano! Mi segue un professore privato”. Troppi impegni, troppo calcio. Tranquilli però, il senso è un altro: “Anche se ci fossi andato, non l’avrei fatto”. Perché Pietro è uno “con la testa sulle spalle”. Umilissimo, tranquillissimo, l’antitesi del bad boy che tanto intriga. Un dettaglio poi: ha 16 anni. Classe 2001 e già tre gol in Serie A… in altrettanti tiri in porta. Curiosità che salta agli occhi. Insomma, non c’è stato alcun portiere che abbia bloccato un suo tiro. E lui sorride: “Ho realizzato un sogno, segnare sotto la Gradinata Nord”. Il primo alla Roma, nel Totti-Day dell’anno scorso, gli altri due alla Lazio di Inzaghi, nella sconfitta per 2-3: “Può fare molto, ha grandissime potenzialità”. Juric sorride, la nota lieta della serata è nata nel 2001. 

Uomo-record, 2001 a chi? 

Un paio di domande sorgono spontanee: “Davvero è un 2001? Davvero ha 16 anni?”. Nessun intrigo, tutto vero. E con la doppietta di domenica è diventato il giocatore più giovane a segnare due gol in Serie A. Età? Spaventosa: 16 anni e 188 giorni. Record. E pensare che resisteva dal… 1931! L’ultimo a riuscirci, infatti, su Silvio Piola, in rete a 17 anni e 108 giorni. Pellegri “on fire” nella suo Ferraris e nella sua Genova, dove fu scoperto “sul lungomare”. Palleggiava, saltava tutti i suoi coetanei come birilli. Aveva sei anni e già indossava il 9: “La Scuola Calcio del Genoa era appena nata. La leva d’ingresso era la 2000, ma lui aveva già qualcosa in più degli altri e da sotto leva lo abbiamo preso insieme a noi”. Predestinato. Precoce ma già grande, come tanti altri prima di lui. Qualche dato: Leo Messi segnò la sua prima doppietta a 18 anni e 244 giorni, CR7 ne aveva appena 17 (e 248 giorni). Ronaldo, infine, iniziò a stupire il mondo all’età di 17 anni e 50 giorni, quando ne fece due col suo Cruzeiro (in una cinquina da impazzire). Mentre Van Basten fece una quaterna con l’Ajax all’età di 18 anni e 301 giorni. Pellegri – si può dire – ha fatto anche meglio di loro, ma la strada è ancora lunga.

Metodico a Pegli… “casinista” a scuola!

That’s Pellegri, attaccante double face. Attentissimo nel Genoa, studia i suoi compagni e prende spunto un po’ da tutti. In primis da Juric. Lavoro, testa e sacrificio: “Poche parole, tantissima dedizione. Senza dimenticare una grande personalità”. Chi lo conosce sa. E a scuola? “Gli dicevo di studiare – racconta la maestra del “Gobetti” – ma abbiamo scommesso una pizza sul fatto che sarebbe arrivato a giocare in Serie A, ha vinto lui, toccherà pagargliela”. Sui banchi un vero chiacchierone però, casinista: “Siamo stati vicini per un po’ – dice Lorenzo, ex compagno di banco – ma ci hanno separati subito. Parlavamo troppo… di calcio! Di Veloso, gli piace molto. Del bel gruppo che ha trovato al Signorini, poi della soddisfazione nel leggere che a qualcuno ricordasse Fernando Torres, suo idolo da sempre”. Esultanze ne abbiamo? Tutte per i genitori: “Ha già la sua, bacia il polso dove ha impresse le date di nascita di sua mamma e di suo papà”. Per capire l’anno basta guardare il suo numero di maglia: 64. E i dati: 2001 a chi? 

Fonte: SkySport

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