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Attacco meraviglia, Mertens e un Napoli primo in Europa

NAPOLI – La parola ai numeri, che sintetizzano nella maniera più efficace la partenza sprint del Napoli in campionato. Cinque vittorie di fila: come era successo solamente nella lontanissima stagione 1987-1988, naturalmente nel bel mezzo dell’era di Diego Maradona. Adesso la stella azzurra si chiama Dries Mertens, che già condivideva con l’ex capitano dei due scudetti le identiche iniziali di nome e cognome e d’ora in poi si potrà vantare d’aver segnato contro la Lazio un gol quasi identico a quello firmato nel 1985 dal pibe de oro: con un pallonetto quasi “no look” che ha lasciato a bocca aperta tifosi, avversari e compagni. Ma sono stupefacenti tutti i numeri dell’attacco di Sarri, che stanno acquistando partita dopo partita le sembianze di un’equazione matematica: 1-3 a Verona, 3-1 con l’Atalanta, 0-3 a Bologna, 6-0 al Benevento e infine l’1-4 nella pirotecnica serata dell’Olimpico, che ha rafforzato il primato in classifica di Hamsik e compagni. La media matematica racconta di una rete realizzata ogni 23.6 minuti: per un totale di quasi due per tempo e quattro a gara. Nessuno in Europa può vantare una simile prolificità nella fase offensiva, a cui stanno dando un contributo pure difensori e centrocampisti. Hanno infatti già fatto centro in dieci, dopo appena 450′: Ghoulam, Koulibaly, Allan, Jorginho, Zielinski, Rog, Callejon, Milik, Insigne e ovviamente il sempre più sorprendente Mertens, scopertosi a trent’anni un cannoniere implacabile.

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Un anno fa, di questi, tempi, il belga si alternava sulla fascia sinistra con Insigne e partiva spesso dalla panchina: nonostante la cessione estiva di Higuain. A cambiargli la carriera è stato Sarri, costretto a cercare una soluzione d’emergenza per l’infortunio di Milik e la crisi di Gabbiadini, poi ceduto. “Fu un colpo di fortuna, più che una mia intuizione”, ha raccontato mercoledì sera l’allenatore del Napoli, che in passato aveva però riassunto la vicenda in maniera un po’ più colorita. “Questo è un bomber vero e siamo stati tutti dei deficienti a non accorgercene prima”.

Ma la verità sta nel mezzo: Mertens si sta infatti esaltando anche grazie agli schemi offensivi degli azzurri, da cui il centravanti di turno (era successo pure con il Pipita) è il primo a trarre beneficio. Si spiega così l’esplosione del nuovo “D. M.”, che ovviamente non ci pensa nemmeno a paragonarsi con Diego Maradona (“Lui è una leggenda e ha fatto la storia del pallone, il mio livello è un altro”), però sta trascinando a suon di gol la sua squadra nella lotta per lo scudetto: proprio come faceva trent’anni fa il campione argentino. Con la Juve sta già diventando un acceso testa a testa, che continuerà con gli anticipi di sabato. A Ferrara, contro la Spal, tira aria di turn over e anche Milik chiede spazio. Ma non sarà facile escludere Mertens (7 reti in stagione) dai titolari. Il cannibale è ancora affamato. ssc napoli

calcio
serie A
Protagonisti:
Maurizio Sarri
dries mertens

Fonte: Repubblica

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