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Allan, l’uomo ovunque: è l’azzurro il più in forma. Numeri impressionanti per il brasiliano

L’uomo ovunque del centrocampo azzurro ha ruotato come quasi tutti gli altri: Sarri ne ha dosato l’utilizzo in questo avvio di stagione che al Napoli, rispetto alla concorrenza, ha riservato due partite in più. Ma oggi di un Allan in queste condizioni è praticamente impossibile fare a meno. «In questo momento Ghoulam e Allan sono in condizioni straordinarie», commentò il tecnico azzurro dopo la vittoria in rimonta arrivata grazie a un gol del terzino algerino, ma costruita certo con le energie e la solidità del brasiliano a centrocampo. Era entrato sull’1-1, sostituendo Hamsik e facendo scivolare Zielinski sul centrosinistra, e la sua presenza in campo permise di mettersi con il 4-2-3-1 dando un partner ­ dato a Diawara davanti alla difesa.

IL RUOLINO. Ha sempre giocato, titolare o riserva poco importa. Sempre scelto dal primo minuto contro il Nizza nei play off di Champions, era partito dalla panchina contro lo Shakhtar, riprendendosi poi il suo posto con il Feyenoord. In campionato, invece, il brasiliano era finito nelle rotazioni dei mediani contro Verona e Atalanta; e, poi, a Ferrara dopo tre s­ de giocate da titolare. Contro il Benevento ha trovato il suo unico centro stagionale, confermando con quel gesto che anche lui sa come sfruttare i varchi creati dagli attaccanti, anche se il gol non è necessariamente il suo mestiere, anzi. Non è mai andato oltre le tre reti stagionali e le mise a segno tutte in campionato nella stagione del suo esordio in azzurro.

RAGGI X. Il suo contributo in fase difensiva è certi­ cato dalle 32 palle recuperate (la sua media è di oltre 5 a partita, il centrocampista tipo quest’anno viaggia sulle 4 unità), dai 7 palloni intercettati, dagli 11 contrasti vinti su 15, da un rapporto tra palle recuperate e falli commessi (che sono appena 6), davvero molto interessante. Poi, ovviamente, fa sentire il suo peso nella fase di costruzione. Tocca tanti palloni, i passaggi riusciti sono stati ­ nora 184 su 205, una precisione pari all’89,7%; 9 su 13 i passaggi lunghi riusciti. Complessivamente, su quattro è una verticalizzazione (50 in tutto). La sua “rete” di passaggi ha in Jorginho, Hysaj e Callejon i punti di riferimento. Con Jorginho, in particolare, ha chiuso 64 scambi, servendo e ricevendo il pallone. Nove i dribbling riusciti, 13 le sponde per i compagni. Al momento di chiudere l’azione non è a lui che si chiede l’acuto. Lo dicono le caratteristiche, lo ricordano i numeri della sua carriera. Finora, Allan in campionato ha tentato la conclusione 9 volte, inquadrando lo specchio con quattro tentativi. Ci ha provato essenzialmente da fuori area (7), ma in una delle due occasioni in cui s’è mosso negli ultimi sedici metri ha trovato il gol, quello al Benevento. La sua capacità realizzativa è del 17%, la precisione (intesa come capacità di inquadrare lo specchio della porta) è invece del 67%. Ha creato complessivamente quattro occasioni in zona gol.

Fonte, Corriere dello Sport

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