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Milan, Kalinic flop: la maledizione del numero 7

Ricardo Oliveira e i suoi fratelli

Tabù vero e proprio, dopo l’addio di Shevchenko al Milan mai nessuno è stato in grado di imporsi in rossonero con il numero 7 sulle spalle. In principio fu Ricardo Oliveira, arrivato a Milano nell’estate 2006 proprio per sostituire Sheva dopo aver mostrato grandi numeri in Spagna. Fallimento totale per l’attaccante brasiliano, ceduto dopo una sola stagione e dopo aver collezionato la miseria di 3 gol in stagione. La speranza rossonera aveva il nome di Alexandre Pato, acquistato ancora minorenne nell’estate del 2007 e sceso in campo per la prima volta con la maglia numero 7 del Milan nel gennaio 2008. Subito un inizio esaltante, con i gol al Napoli all’esordio e le prime stagioni convincenti, poi l’inizio della fine: una lunghissima serie di infortuni ha lasciato senza pace il brasiliano, che ha dovuto dire addio ai colori rossoneri. Poi il turno di un altro campione verdeoro, Robinho, che dopo aver indossato la maglia numero 70 nella stagione 2010/11 conclusa con la vittoria dello scudetto, nell’annata 2012/13 ha scelto di vestire il numero 7. Risultato? Soltanto due gol in stagione. A fasi alterne l’avventura al Milan di Jeremy Menez, numero 7 tra luci e ombre nelle stagioni 2014/15 e 2015/16, mentre nello scorso campionato il numero tabù è prima finito sulle spalle di Luiz Adriano, ceduto a stagione in corso allo Spartak Mosca, poi su quelle di Gerard Deulofeu, arrivato a gennaio dall’Everton e rimasto in rossonero soltanto sei mesi prima di andare al Barcellona. Adesso tocca a Kalinic, il cui rendimento attuale sembra confermare un dato: al Milan, dopo l’addio di Shevchenko, continua la maledizione del numero 7.

Fonte: SkySport

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