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Il graffio di Corbo: “Il mercato doveva dare al Napoli qualcosa in più, ma ora basta polemiche”

Nella mente resiste la più morbida delle sfide fratricide tra Juve e Sassuolo. Sul campo c’è invece una partita sofferta e spettacolare che riporta al comando il Napoli. La vittoria attenua anche le polemiche sul mercato, confermando la qualità sostanziale della capolista anche quando Mertens abbandona l’attacco (toccato duro alla caviglia), ma rivela qualche tendenza alla vanità. Forte il Napoli, ma non gli ha fatto sconti il Benevento, ripresentato da società e De Zerbi largamente rinnovato. Proprio i ritmi alti del Benevento hanno subito avvertito il Napoli. Non era in gita nel quieto Sannio, ha dovuto superare le prime scosse per poi imporre dopo una ventina di minuti un caparbio possesso palla e il dominio degli spazi. Vi è riuscito con un gol che è un prodigio di traiettoria, come un bengala lanciato in alto da Mertens e poi dolcemente finito dove Puggioni neanche immaginava. Se l’è visto passare sulla testa, e ciao. Biosgnava meritare quel vantaggio, ed il Napoli ha provato a farlo con grande impegno e poco pragmatismo. Più netta la sua superiorità tecnica, più evidente l’occupazione dell’altra metà del campo con linea di difesa alta, più lezioso diventava il Napoli: ha dovuto attendere la ripresa per il raddoppio di Hamsik. Un po’ appannato nel primo tempo al pari di Insigne, ma proprio da Insigne assistito nel gol.

De Zerbi modifica l’assetto tattico nel primo tempo, presentato come un 4-3-3 però mai visto, poi riciclato in un 5-4-1 fondato sull’esperto brasiliano Sandro e reso elastico nelle ripartenze da tre irriducibili. A destra il napoletano Letizia dà fondo a tutto il suo orgoglio per superare il diretto rivale Insigne, attento più a dimostrare il suo talento di artista all’ amico meno noto che a tenere in moto la catena di sinistra. I maggiori pericoli li ha portati a destra il Napoli, avendo su quel versante un Mario Rui alterno ed un fioco Hamsik, sostituito dopo il gol. Le altre due spine del Benevento: Djuricic vivace al centro sotto la direzione di Sandro finché è rimasto in campo e D’Alessandro sulla sinistra, sempre pronto a ribaltare il gioco.

Il Benevento si consolida per un’ora in difesa, può far meglio se il brasiliano Guilherme non trascura il regista Jorginho nella fase passiva, si presenta come prima punta lui che è un esterno di centrocampo, corre in linee orizzontali prima che De Zerbi lo riporti finalmente a destra per inserire una vera prima punta, Coda. La chiave tattica cambia ancora dopo l’infortunio di Mertens, che costringe Sarri a spostare Callejòn al centro dell’attacco con Rog a destra, la migliore soluzione possibile come esterno. Zielinski c’è già, Diawara rileva Jorginho, ed il Napoli può sistemarsi nella Formula Sicurezza per un pacato finale.
Le ultime informazioni, a fine partita, diffondono ottimismo su Mertens. Ho seguito il dibattito sul mercato. Rispetto le opinioni di tutti, anche quelle che riportano opinioni altrui, non capisco perché. Ma ribadisco. Il mercato doveva dare al Napoli qualcosa in più. è finito, meglio non pensarci più.

Antonio Corbo per Repubblica Napoli

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