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”Una morte assurda, ma in Italia siamo all’avanguardia nei controlli”

ROMA – Una morte, quella di Davide Astori, che sembra assurda per un giovane atleta che giocava in serie A e in Nazionale. Il professor Fabio Pigozzi, presidente della Federazione mondiale medici sportivi, rettore dell’Università del Foro Italico di Roma e cardiologo non ha però dubbi sulla serietà dei controlli effettuari su giocatori di calcio professionistici.

Professor Pigozzi, la domanda che si pongono tutti è come sia possibile che sia accaduto ad un atleta di quel livello.
“Non c’è ombra di dubbio che un fatto così sconvolgente possa colpire l’opinione pubblica e tutti noi. Ma bisogna essere seri e prima di fare ipotesi si deve attendere l’esame autoptico”

A volte è successo, purtroppo, in gara: ma nel sonno è raro per un giocatore di quel livello.
“Non c’è ombra di dubbio: qui non siamo in competizione, e nemmeno in allenamento. Purtroppo, non c’è stato nessun segnale premonitore che potesse fare prevedere un’anomalia. Niente di niente alla vigilia che potesse fare prevedere un evento così fatale”.

Un caso di morte improvvisa?
“Sì, purtroppo è così. Ma bisogna dire che i controlli che si fanno nello sport, sia a livello di base che a livello alto, in Italia sono davvero all’avanguardia: molte Nazioni d’altronde si ispirano proprio al nostro modello. C’è una legge già del 71, poi integrata successivamente, che prevede questi controlli. Posso dire in tutta onesta che siamo all’avanguardia per quanto riguarda i casi di morte improvvisa”.

Tra l’altro le società calcistiche sono seguite da medici sportivi, soprattutto ai livelli alti.
“Certamente. Nel nostro Paese i medici sportivi ci sono dal 1957 e svolgono un ottimo lavoro. Anche su questo, mi permetto di dire, siamo un esempio per molti”.

Non pensa che forse si potrebbe pensare di migliorare ancora di più i controlli preventivi per tutti quelli che fanno sport?
“Onestamente non credo sia corretto adesso, in attesa di riscontri chiari, potersi addentrare in alcun ipotesi su quello che è successo. Prima vediamo di capire cosa è davvero capitato a questo ragazzo. Certo la prevenzione va estesa a tutti, ma al livello di un calciatore come il capitano della Fiorentina siamo davvero al massimo. I professionisti sono controllati passo passo nella loro carriera. Costantemente. Mi lasci dire che siamo davvero ai massimi livelli”.

Fonte: Repubblica.it

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