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Cinque partite da non perdere nel weekend

Qui sopra vediamo il Milan contro un altro 3-5-2, quello della SPAL. La mezzala (Bonaventura) esce in pressione sul centrale esterno avversario (Simic) e Biglia scala in sostituzione sull’uomo di Bonaventura (Everton Luiz). Il Genoa spesso prepara queste situazioni per far ricevere Pandev tra le linee: si nota lo spazio tra le linee di difesa e centrocampo del Milan, che manderebbe in difficoltà Biglia in isolamento su Pandev.

Ma anche qualora il Milan decidesse di rinchiudersi compatto nella propria metà campo, il Genoa ha dimostrato di saper attaccare le difese schierate anche senza i movimenti ad allargarsi di Taarabt, che sarà nuovamente indisponibile. Anzi, la probabile conferma di Galabinov al centro dell’attacco darebbe la possibilità di sfruttare con una torre in area i cross derivanti dalle interazioni sulle fasce tra mezzala ed esterno, che compiono sempre movimenti opposti e coordinati.

Anche il Milan, dal canto suo, con Gattuso è mutato verso una maggiore verticalità, anche se ha dimostrato più volte che contro le squadre schierate con il 3-5-2 (Lazio e SPAL) è in grado di cercare una circolazione paziente sfruttando la scarsa copertura delle fasce di quel modulo, adottato anche dal Genoa.

In particolare i rossoneri potrebbero manipolare il fortissimo orientamento a uomo dei difensori centrali esterni, che i rossoblù si portano dietro da Gasperini e Juric: a sinistra i tagli opposti interno-esterno di Çalhanoglu e Bonaventura dovrebbero togliere riferimenti nelle marcature, mentre a destra la posizione chiave sarà quella di Suso: contro la SPAL lo spagnolo veniva incontro attraendo l’esterno del suo lato (Mattiello) e aprendo grandi spazi ad Abate. 

Genoa-Milan sarà una sfida verticale, intensa e divertente, con l’unico dubbio sulla condizione fisica dei rossoneri dopo la partita con l’Arsenal. Se i rossoblù ormai sono privi di obiettivi in classifica, il Milan avrà bisogno di fare bottino pieno in un campo diventato molto difficile, per proseguire la sua angusta risalita verso i primi quattro posti e, dopo la brutta sconfitta con l’Arsenal in Europa League, ritrovare il morale e la mentalità giusta.

2. Manchester United-Liverpool: rivalità rinnovata

La sfida di Premier League tra seconda e terza in classifica (separate da appena 2 punti) è forse la partita che meglio rappresenta tutta l’offerta di gioco della Premier League oggi: due squadre agli opposti estremi dello spettro tattico che il campionato inglese esprime, ma anche probabilmente la più importante rivalità di tutto il calcio britannico.

Il Manchester United è una squadra conservatrice e cinica, che cede il pallone per cercare di trasformare l’incontro in un continuo uno contro uno con gli avversari. Mourinho ha portato all’estremo il dominio fisico esercitabile su un campo di calcio, con una squadra che forse dovrebbe giocare in una categoria di peso diversa, come negli sport di combattimento. L’allenatore portoghese fa grosso affidamento sulle qualità fisiche e tecniche dei propri giocatori, a partire da De Gea, sulla cui straordinarietà di rendimento si basa gran parte della solidità difensiva dello United.

Il Liverpool, invece, è organizzatissimo, spregiudicato e iper-verticale. La squadra di Klopp, che ha esportato in Premier League i concetti che l’hanno reso famoso in Germania, a partire dal gegenpressing, ha il secondo miglior attacco del campionato e un tridente offensivo – Mané, Salah e Firmino – che sembra fare scintille sul prato da gioco ad ogni transizione.

Fonte: SkySport

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