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Inter, Spalletti: “Gli obiettivi? Dipende da chi mi mettono a disposizione”

MILANO – Luciano Spalletti dice quello che pensa senza remore. Sugli obiettivi della prossima stagione è netto: si dice solo la verità. Ad iniziare è lo stesso tecnico che sottolinea: “L’Inter lo scoro anno non mi ha messo a disposizione ciò che mi avevano detto. Io l’obiettivo Champions non lo avevo condiviso. Quest’anno (l’obiettivo) dipende da quale squadra mi metteranno a disposizione. Il mercato fatto lo scorso anno è simile a quello che si aveva già come valore di squadra”. L’allenatore prosegue senza sosta mettendo precisione in pensiero: “Qui si tende a sciupare i giocatori al posto di proteggerli. Io venivo alle 8 qui da solo ad allenare Kondogbia. volevo restasse perché per me era un buon giocatore, infatti, il Valencia lo ha riscattato e ci ha messo una clausola di rescissione da 80 milioni. I giocatori sono stati bravi a portarci in Champions”. 
 
Due momenti top di questa stagione?
“Quello più bello l’ultima gara, il momento più difficile la sconfitta a San Siro contro la Juventus per come è venuta. Quello bruttissimo è ciò che è accaduto alla famiglia Astori”.
 Si può pensare di colmare il gap con Juve, Napoli e Roma? Come si riparte?
“Sicuramente dobbiamo essere ambiziosi e voler migliorare, perché qui vogliamo starci e ci stiamo bene. Ci sono cose che possiamo fare meglio. Vogliamo continuare in questa riduzione della differenza tra noi e chi sta davanti in classifica finale. E’ già stato fatto tanto perché se si vogliono prendere i numeri si trova conforto nella crescita della squadra. Bisogna lavorare bene, bisogna essere bravi, perché l’anno scorso all’inizio abbiamo sbagliato qualcosa. Come ho detto altre volte non dobbiamo illudere i tifosi. E’ chiaro che gli obiettivi dell’Inter sono importanti. Non bisogna fare quanto abbiamo fatto l’anno scorso, di raccontare cose sbagliate”.
Che tipo di mercato andrà fatto per essere competitivi?
“La società ha già cominciato a muoversi ma si devono far tornare dei conti. Il calcio è cambiato in tutto, prima si poteva spendere ora si deve rendere conto all’Uefa (Settlement agreement). Dobbiamo fare un percorso dove prima di fine mese dobbiamo far tornare i conti come fanno tutte le società. Dal primo luglio scatta una nuova stagione e quindi si possono investire dei soldi. Ma è difficile andare a fare nomi altisonanti. Cancelo e Rafinha in questo momento non si possono riscattare. Poi si vedrà. Per ora funziona così. Sennò si spende e si spande poi si appendono striscioni con scritto: Bilancio dell’Inter sempre più bello con Ausilio, Gardini e Antonello. Questo però è un altro modo di fare”.
Per crescere ancora, è indispensabile che resti Icardi? 
“Dipende dalla sua volontà e tenere chi non vuol rimanere diventa difficile. Non è il suo caso, ma è difficile fare una richiesta del genere perché bisogna vedere come funziona il mercato. Il professionista può pensare di fare esperienze diverse. E’ chiaro che se vanno via giocatori importanti diminuisce la possibilità di crescita, ammesso che non ne vengano di più importanti”. 
Cosa ci dice del suo contratto?
“Io sto bene qui e dal mio punto di vista non sarebbe cambiato nulla senza questo risultato perché un contratto si costruisce con gli obiettivi. E queste cose portano benefici importanti, la società ieri mi ha ribadito che il contratto lo vogliono fare ma a me non cambia nulla anche se dicono diversamente perché sennò mi tocca precisarlo ancora che ci vogliono delle caratteristiche e delle qualità per firmare un contratto. Io ho il contratto fino all’anno prossimo, qual è la fretta?”.
Riguardo all’obiettivo della prossima stagione, che miglioramenti potete fare?
“Da un punto di vista di posizionamento bisogna stare lì dentro, poi è chiaro che bisogna avvicinarsi agli altri. Noi là dentro ci siamo arrivati mettendo una spalla avanti. Il Milan quando siamo partiti dove me lo collocavi con il mercato che aveva fatto? Perché si doveva arrivare davanti al Milan per forza? L’Atalanta, la Lazio erano davanti. La Roma nemmeno la vedevi. Noi pensavamo di essere forti ma alla fine si è quel che si esibisce. Professionalmente noi siamo quelli che hanno questa classifica. Ognuno è quel che fa durante il giorno”.
Se la società dovesse metterle a disposizione un certo tipo di squadra diversa rispetto a quella che servirebbe per l’obiettivo x o y, lei potrebbe cambiare idea sul suo futuro?
“Verrei a dire la verità. Non faccio come l’anno scorso. L’anno scorso non ho detto la verità. Quest’anno siamo tutti e due contenti di lavorare insieme e poi si parte”.
 
 
 
Fonte: Repubblica.it

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