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Hirving Lozano, come un fulmine a ciel sereno

Ogni Mondiale è un’occasione irripetibile, per un calciatore, di diventare un’icona: il momento in cui ci si iscrive alle liste di collocamento delle leggende. Lozano ha affrontato la sua partita d’esordio con la pacatezza di chi è consapevole, oltre che del suo talento individuale, di quanto può essere utile alla strategia della sua squadra. Ma anche i suoi compagni sulla trequarti, Layún e Carlos Vela, lo hanno assecondato in tutto e per tutto come fanno i parenti, in Messico, alla festa della quinceañera, quella in cui si celebra il debutto in società, mettendolo in condizione di esprimersi al meglio, di esaltarsi.

«I laterali di fascia sono una delle forze del calcio messicano», ha dichiarato tempo fa Juan Carlos Osorio. Hirving “Chucky” Lozano, schierato largo sulla fascia sinistra a piede invertito, è stato protagonista di tutte le folate offensive messicane. Dopo neppure un minuto, con Chicharito che si abbassava per fare da sponda e innescare Carlos Vela – centravanti ombra della squadra – Lozano già iniziava ad affondare in profondità, rientrando per puntare Boateng e arrivare alla conclusione.

Con Gallardo ha creato una catena di sinistra praticamente infallibile nei duelli offensivi, vincendo in prima persona 4 dei 6 dribbling tentati (a Gallardo ne sono riusciti 3 su 6). Lozano non ha sbagliato praticamente neppure un pallone, nonostante abbia giocato per tutto il tempo di prima, a un tocco, effettuando 21 passaggi corretti su 23 tentati (con il 91.3% di precisione). Numeri che tratteggiano il manifesto del suo gioco: frenetico ma mai distratto, vertiginoso senza però diventare impreciso o approssimativo. Già dalla prima partita Lozano si conferma un talento maturo, catalizzatore della manovra della “Tricolor”.

Fonte: SkySport

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