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Civiltà Giappone, spogliatoio pulito e bigliettino

Un’impresa accarezzata con forza. Un sogno vissuto ad occhi aperti e poi frantumatosi a un passo dalla sua realizzazione. Per il Giappone l’uscita di scena dal Mondiale è stata una terribile delusione. Un risultato che si poteva pronosticare alla vigilia, ma che il contenuto offerto dal match ha trasformato in un boccone troppo amaro da mandare giù. I nipponici infatti hanno disputato una grande prova per circa 70 minuti, sorprendendo il talentuoso e sregolato Belgio, e acquisendo il doppio vantaggio nel giro di quattro minuti, prima con la freddezza implacabile di Hiraguchi e poi col destro secco dalla distanza di Inui. Sembrava il preludio a un’altra grande eliminazione di questo pazzo Campionato del Mondo, ma la squadra di Martinez non ha mollato e i giapponesi hanno invece tirato fuori la loro inesperienza e spregiudicatezza, consentendo agli avversari di riportarsi in partita con i colpi di testa vincenti di Vertonghen e Fellaini. Kawashima ha vestito i panni di Benji Price nel finale, con due miracoli che hanno provato a rimandare la questione qualificazione all’extratime, ma alla fine gli asiatici hanno pagato a caro prezzo la loro ingenuità, incassando a pochi secondi dal termine, in contropiede, la rete definitiva di Chadli. Una rimonta incredibile dal punto di vista emotivo per i Diavoli Rossi. Allo stesso modo una mazzata terribile per gli uomini di Nishino, vicini come non mai a tagliare il traguardo dei quarti di finale, mai raggiunti nella sua storia dalla Nazionale del Sol Levante.

Fonte: SkySport

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