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“Googlando Totti”: 20 anni di domande e risposte

Un tempo era solo una posata, lo si nominava giusto a tavola; Francesco Totti l’ha elevato a gesto tecnico sopraffino e adesso finisce sulla bocca (non più nella) di ogni appassionato di calcio ogni qual volta un portiere viene scavalcato da una morbida parabola. “Cucchiaio-alla-Totti”, si dice proprio così. Esportandolo anche in ambiti diversi: per dire, se Zaytsev anziché schiacciare a terra una sventola delle sue scavalca il muro avversario con un tocco delicato, potremmo dire che “ha fatto un cucchiaio alla Totti” e ci capirebbero tutti al volo, anche quelli che non amano la pallavolo (in sintesi, quel braccio, come il piede di Totti, “po esse fero e po esse piuma”). Chi lo cerca su google, di solito va a caccia di due cucchiai in particolare: il cucchiaio su rigore in Olanda-Italia, mitica semifinale di Euro2000, e il cucchiaio su azione a Julio Cesar, contro l’Inter, quando anche San Siro applaudì la sua invenzione. Google ci informa che esistono anche una versione “mondiali” e una “calcetto”, un “cucchiaino” che improvvisò a un torneo con gli amici e che fece ugualmente impazzire la comunità. Ma è il cucchiaio all’Olanda quello che racconteremo ai nipotini e che loro andranno a cercare su google, perché il suo fascino sta anche nel contorno, nelle battute con tempi perfetti degli attori non-protagonisti, che rivestono un ruolo fondamentale: Di Biagio, l’amico a cui sussurra il celebre “mo je faccio er cucchiaio” prima di andare a sfidare van der Sar, e Maldini, che lo sente e cerca di dissuaderlo (“Ma sei pazzo? È una semifinale degli Europei!”). Una favola. Ci pensa google a riportarci con i piedi per terra con il suo ultimo suggerimento: sapevate che esiste anche un “cucchiaio parato”? Sicignano, portiere del Lecce, potrebbe raccontarvi la sua storia.

Fonte: SkySport

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