Milan, Gattuso sempre al bivio: per la panchina rispunta Leonardo
La situazione della panchina del Milan è molto simile a quella di due mesi fa all’indomani della sconfitta casalinga con il Betis Sivigilia in Europa League. Davvero difficile pronosticare, multiple gratuite e bonus scommesse, un futuro roseo in casa Milan. Anche adesso, dopo il pareggio senza gol di Frosinone che ha spinto la squadra al 6° posto in classifica, la posizione di Gattuso non è molto salda. E anche adesso, tra le varie soluzioni allo studio del club, ci sarebbe la pista interna che porta a Leonardo.
RUOLO DIVERSO – L’ipotesi dell’attuale direttore dell’area tecnica con un nuovo ruolo in panchina era stata presa in considerazione a fine ottobre, ma poi il club aveva deciso di proseguire con Gattuso, una scelta che aveva pagato con la conquista del 4° posto prima del crollo delle ultime settimane. Leonardo, dopo l’addio al calcio giocato, ha alternato esperienze da dirigente e da allenatore. Il brasiliano ha guidato Milan e Inter in Italia, Antalyaspor(Turchia). Il suo spostamento in panchina potrebbe tornare di attualità in caso di valutazione negativa su Gattuso dopo la partita con la Spal di sabato.
SOLUZIONE IN ATTESA DI UN BIG – Questa soluzione consentirebbe alla proprietà di non mettere sotto contratto a gennaio un tecnico esterno in attesa di capire chi potrebbe essere l’allenatore di prima fascia al quale affidare la squadra nella stagione 2018-19, identikit che porta verso un profilo come quello di Antonio Conte. Difficile trovare chi sia disposto a firmare per appena sei mesi con il rischio di trovarsi in estate con tre allenatori a libro paga, considerato che Gattuso ha un contratto da 2 milioni netti all’anno fino al 2021. Per questo motivo, anche di fronte a un periodo di pausa che consente riflessioni approfondite come la sosta di gennaio, non è da escludere l’ipotesi Leonardo.
“SQUADRA SVOGLIATA” – Oggi Leonardo e Madini sono andati a Milanello per stare vicini alla squadra in questo momento complicato. Un gesto che, in qualche modo, ha riempito il silenzio sempre più pesante da parte della dirigenza intorno agli ultimi risultati. Ha parlato invece Gattuso con la consueta intervista a Milan Tv dopo le partite: “C’è troppo pessimismo – dice l’allenatore – potevamo fare il salto di qualità e non l’abbiamo fatto, ma respiro un’aria che non mi piace. Anche quando eravamo quarti sembrava quasi scontato. Sembra che tutto quello che si fa è tutto da buttare via e penso che anche i giocatori percepiscano tutto questo. Mi sembra una squadra svogliata e devo dire che questo mi dà molto fastidio”. I riflettori sono puntati soprattutto su Higuain: “Contro la Juventus ha sbagliato un rigore importante, ha preso un cartellino rosso e tutto il mondo ha parlato lui. Dopo, ti rimane qualcosa”.
MILAN 76° NEL RANKING UEFA – Mettiamola così: ci sono stati anni in cui il Milan occupava la posizione numero 199 del ranking Uefa, come il 1984, e momenti in cui addirittura non figurava tra le prime 200 squadre europee. Come dire: potrebbe andar peggio. Detto questo, ritrovare il Diavolo al 76° posto a fine 2018 fa un po’ impressione. La discesa rispetto a dodici mesi fa è netta: -23, a dicembre 2017 era 53°. I punti dei rossoneri sono ora 19,000, 7 in meno rispetto all’Inter, che occupa la posizione numero 55 in classifica ed è in netta crescita, in controtendenza rispetto ai cugini. Davanti alle due milanesi ci sono ben 5 club di Serie A: la Juve è 5ª, la Roma 12ª, il Napoli 16°, la Fiorentina 37ª, la Lazio 39ª. Real Madrid, Barcellona e Bayern occupano i primi tre gradini del podio, l’Atletico Madrid precede la Juve prossima avversaria in Champions League, mentre Psg, Siviglia, Manchester City, Porto e Arsenal completano la Top 10.