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EDITORIALE – Napoli, dalla nostalgia vera all’immotivata vedovanza

L’Everton di Sir Carlo vince al suo esordio in panchina ed ecco che in terra partenopea fanno subito capolino. Di chi parliamo? Delle “vedovelle” del tecnico di Reggiolo, tifosi che rimpiango il buon Carlo e che magari farebbero carte false (loro) per riaverlo sulla panchina azzurra.  Ma tutto ciò ha un senso? Per dare una risposta più o meno esaustiva facciamo qualche passo indietro. La storia delle “vedovelle” nasce più o meno nel 2013, quando si concretizza l’addio di Walter Mazzarri sostituito da Rafa Benitez. Ovviamente a “vestire” il lutto stretto erano i fans del tecnico toscano, ed avevano i loro buoni motivi in quanto sotto la sua gestione si era vinta una coppa Italia e la squadra spesso forniva prestazioni adrenaliniche che esaltavano i tifosi. Il calcio di Rafa purtroppo rivoluzionò negli uomini e nello spirito quel Napoli, ottenendo risultati non proprio esaltanti in campionato a dispetto però di due coppe conquistate (Italia e Supercoppa)ed una semifinale di El centrata. Ma il grande merito di Rafa fu un altro,  fare acquistare quei calciatori che, ancora oggi, sono l’asse portante del Napoli. Nel 2015 altro cambio di tecnico ed nuove “vedovelle” all’orizzonte, anch’esse molto agguerrite, che accusavano il Napoli di aver interrotto quel processo di internazionalizzazione iniziato da Rafa, mettendo alla guida degli Azzurri il “provinciale” Sarri. Dura vita però costoro hanno avuto, perché dopo lo scotto iniziale la squadra di Sarri iniziò a macinare gioco e risultati ed allora i nostalgici “Beniteziani” iniziarono a giocarsi la carta dei “tituli” ( quando si parla di guerre intestine). Ma oramai “la grande bellezza” divenne un qualcosa che andava al di là del semplice “Titulo” e quindi pian piano i Rafa boys andarono a scemare. Ed eccoci all’estate 2018, quando a vestire il lutto stretto sono i sostenitori di Maurizio Sarri, ancora abbagliati dal calcio champagne del buon Maurizio ma frastornati dall’acquisto di Carletto, il Re di coppe. Eppure le vedovelle sarriane, a giusta ragione, man mano che la stagione entrava nel vivo avevano di che recriminare, perché il cambio in panca non solo non indirizzava gli azzurri verso alcun “titulo”, ma faceva pian piano svanire quel calcio spettacolo che i tifosi avevano gustato nel triennio precedente. Beh,  distruggere il fantasma dei 91 punti è stato troppo pure per il  buon Carletto, nonostante fosse armato di curriculum e coppe (vinte altrove ovviamente), ma tutto ciò a nulla è servito e quindi si arriva al Dicembre 2019 quando Ancelotti viene esonerato e sostituito da Gattuso. Ed è da questo momento in poi che alle vedove Sarriane si aggiungono quelle Ancelottiane, ma se le prime hanno tutto sommato ancora un loro perché, sono le seconde che davvero non ci spieghiamo che motivo abbiano per piangere e battersi il petto, in fondo, il tecnico di Reggiolo, a dispetto delle attese, in 18 mesi ha cancellato un gioco stupendo, non ha inciso minimamente sul mercato, non ha conquistato alcun titolo e per giunta, a momenti,  si ritrovava invischiato nella lotta salvezza. Che dire, possiamo capire che la moda delle vedovelle vada pur sempre rispettata,  ma almeno prima di “vestire il lutto” sarebbe meglio che il caro “estinto” sia stato caro davvero…

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