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Gattuso, crisi alle spalle: “Quando parlavo di 40 punti non scherzavo. E non c’è catenaccio”

Tre indizi fanno una prova e le tre vittorie consecutive in campionato del Napoli testimoniano che le difficoltà del passato sono ormai alle spalle. E Gattuso nel post-partita lo conferma: “Stiamo dando continuità di risultati, bisogna continuare su questa strada. Avevo paura per questa partita perché avevamo speso tanto contro il Barcellona e invece siamo stati bravi.” Non tutto rose e fiori, però: “A parte i primi 4-5 minuti la squadra mi è piaciuta – continua l’allenatore del Napoli -, ma sono arrabbiato per il gol subito nel finale. Dobbiamo stare sul pezzo, senza essere mai superficiali o cadere nella pigrizia”.

L’analisi di Gattuso esamina poi i reparti: “A volte diamo la sensazione di non andare con cattiveria negli ultimi 20- 25 metri: non va bene. Se la difesa si muove bene ci dà dei vantaggi, invece: più siamo corti, meglio è, vista la qualità della nostra squadra. E noi non facciamo catenaccio”. Poi Ringhio analizza passato e futuro: “Bisogna essere squadra fino all’ultimo giorno. Io e la mia squadra sappiamo cosa abbiamo rischiato. Quando parlavo di raggiungere i 40 punti non scherzavo. Noi non possiamo dimenticare le partite in cui non sembravamo nemmeno una squadra, e succedeva anche per colpa mia. Allan? Può fare il vertice basso del centrocampo, ma per me è una mezzala. Non porto rancore, i giocatori sanno che per loro scalerei una montagna, ma poi devono allenarsi come dico io, non come dicono loro”. Messaggio chiaro, come sempre.

Gazzetta.it

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