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Ottavio Bianchi: “Non ha alcun senso parlare di calcio, quando migliaia di persone muoiono per quest’epidemia”

L’allenatore del Napoli del primo scudetto della storia del club partenopeo Ottavio Bianchi, intervistato dal quotidiano “La Stampa” si è detto rammaricato del fatto che oggi, in piena emergenza Coronavirus, con tante migliaia di persone che stanno morendo, si parli ancora di calcio, di calendari e quant’altro.  Ecco nei particolari le sue dichiarazioni in merito alla questione:

“Oggi non ha alcun  senso  discutere di sport, di calcio,  di calendari  Si tratta di  chiacchiere da bar,  mentre negli ospedali e nelle strutture per anziani  muoiono tantissime persone  che non riescono a vincere questo male.  Conosco il mondo del calcio da quando ero bambino,  ma in un momento come questo non mi sento assolutamente di parlarne. Sono qui da solo, a Bergamo Alta, perchè nessuno mi può accudire . Non posso vedere i ragazzi, mi lasciano da mangiare e qualcosa da leggere sul pianerottolo, ed ho sempre davanti agli occhi le immagini delle bare sui camion militari.  Mi domando perché proprio Bergamo, e Brescia, e la Lombardia, perché migliaia di morti che se ne vanno da soli, senza il conforto di un congiunto. So cosa significa essere in rianimazione, intubato, visto che mi è successo qualche anno fa di essere tra la vita e la morte. E mi sembravano eroi già allora quelli che mi assistevano 24 ore su 24, oggi lo sono per tutti, ma intanto li hanno mandati in guerra disarmati e quindi ci lasciano la pelle per salvare gli altri. Poi senti  quelli che hanno tagliato la sanità pubblica per cominciare, che promettono mare e monti . Dunque non è proprio il caso di palare di calendari, di allenamenti da riprendere? È giusto che gli sport cosiddetti minori abbiano abbassato la serranda senza fare storie, e solo il calcio preso dal business stia disperatamente tentando di recuperare i soldi perduti. Sono nauseato!”

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