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Come cambia il calciomercato: le nuove date e i dubbi

Il Coronavirus non ha stravolto soltanto l’andamento dei campionati. Nelle stanze dei bottoni, da settimane, si ipotizzano anche nuove soluzioni per il calciomercato. Ieri, nel Consiglio Federale andato in scena in Figc, se ne è parlato rinviando però le votazioni ufficiali a una nuova seduta. L’idea è aprire le trattative ‘estive’ in una finestra temporale di un mese: dal 1° settembre al 2 ottobre 2020. Date ancora indicative visto che il via potrebbe scattare anche un paio di settimane prima intorno al 21 agosto.

Il calciomercato durerà dunque un mese, ma soltanto in apparenza. Nelle menti dei vertici del calcio italiano c’è infatti uno scenario che consenta ai club di stilare contratti preliminari anche nei tre mesi precedenti (giugno, luglio e agosto). Da sciogliere resta il dubbio dei contratti. Con la stagione calcistica che terminerà a fine agosto, verrà superata la vecchia scadenza del 30 giugno. I nuovi accordi partiranno il primo settembre, mentre per quelli in essere andrà trovato un rimedio. Complicato pensare a una normativa comune, i vari casi potrebbero anche essere analizzati uno ad uno.

Per le nuove trattative: dal 1 giugno al 31 agosto si potranno depositare i contratti preliminari. Questo significa che le società potranno concludere ufficialmente accordi tra di loro, così come i club con i calciatori e depositare i contratti che poi saranno validi dal 1 di settembre.

A ogni modo, come già spiegato dalla Fifa, i giocatori che hanno già trovato un accordo con un altro club (Kulusevski, Ambrabat, Petagna e Rrahmani gli esempi) potranno sì liberarsi il 30 giugno, ma senza poter scendere in campo fino al 31 agosto, il nuovo termine della stagione sportiva. La soluzione comune potrebbe essere un’intesa che prolunghi i prestiti per tutta l’estate.

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