Lo Conte (CNI): “Vi racconto come ho creato il calcio su internet”

E’ stato uno dei pionieri del calcio su internet, l’apripista di quello che tra lati positivi e lati oscuri è diventato il movimento nel corso degli ultimi anni. Elio Lo Conte, 68enne napoletano di origine siciliana, è il fondatore del Club Napoli Internet, uno dei più antichi ritrovi online di tifosi napoletani di tutto il pianeta. All’epoca in gran parte del mondo si utilizzavano ancora i modem a 56k, la sentenza Bosman era freschissima, Ferlaino era tornato da poco presidente e Vujadin Boskov guidava un Napoli dal rendimento altalenante. All’estero per trovare notizie sulla propria squadra di calcio bisognava andare nelle stazioni dove arrivava la Gazzetta dello Sport con un giorno di ritardo.
Con AvellinoCalcio.net e CalcioCampano.com il Club Napoli Internet rivoluzionò il modo di informarsi nella seconda metà degli anni ’90.

Sono passati dunque oltre 25 anni. Elio, una laurea in ingegneria, vive da oltre 40 anni in Olanda ed è attualmente impegnato nella traduzione in inglese di “Maradona il D10S del calcio”, libro di Liberato Ferrara, Antonio Pastore e Pietro Mosca, edito da Manna.

Si prova un’emozione speciale nel tradurre in inglese il libro dedicato a Maradona?

“Circa due mesi fa ho saputo che era appena uscito in Italia un libro scritto da un giornalista napoletano su Diego ed in particolare sugli anni passati a Napoli. L’ho ordinato, l’ho letto tutto d’un fiato ed ho visto che ci sono anche tante bellissime foto inedite di Maradona. Cosí mi é venuta l’idea di tradurlo in inglese con la collaborazione di vari soci del Club Napoli Internet di madre lingua inglese che vivono in Inghilterra, Stati Uniti o Australia. Lo facciamo tutti a titolo gratuito. Io sto traducendo il libro e capitolo per capitolo e lo mando ad un socio che controlla l’inglese. Tradurre un libro su Diego, pensare che tanti appassionati di calcio lo leggeranno in tutto il mondo da una grande emozione”.

Come hai vissuto la scomparsa di Diego?

“É stata una tremenda notizia, da un lato inattesa perché l’operazione sembrava andata bene, ma da un altro lato temuta in quanto si sapeva che il corpo di Diego era debilitato dallo stile di vita che aveva condotto. La sua scomparsa lascia un vuoto immenso in tutti i tifosi del Napoli ed in particolare di quelli che hanno avuto la fortuna di vivere quegli anni fantastici. Io l’avevo visto anche un paio di volte fuori dal campo da gioco ed avevo potuto apprezzare la sua grande disponibilitá verso i tifosi. É incredibile pensare i livelli raggiunti da Maradona ed i livelli inimmaginabili che avrebbe potuto raggiungere se avesse saputo controllarsi ed non diventare dipendente dalla droga”.

Come nacque l’idea del Club Napoli Internet, uno dei primi siti di tifosi nella storia del web?

“Negli anni 80, negli anni di Diego e degli scudetti, avevo giá fondato con altri amici napoletani che vivevano nei Paesi Bassi, il Club Napoli Olanda. E non avevamo solo iscritti Napoletani, tanti giovani olandesi si erano iscritti alla nostra associazione. Chiaramente la maggior parte degli Olandesi in quegli anni seguiva e tifava Milan, dove giocavano Gullit, Van Basten e Rijkaard, ma c’erano anche giovani olandesi, incantati dalle magie di Diego che tifavano Napoli e fra i nostri iscritti abbiamo anche annoverato l’indimenticabile Ruud Krol. Con una quindicina di soci sia nel 1987 che nel 1990 siamo stati a Napoli per festeggiare gli scudetti. Quando poi Maradona andó via dal Napoli, l’interesse pian piano diminí ed il Club Napoli Olanda purtroppo si sciolse. Nel 1995 quando Internet cominciava ad essere conosciuta dagli appassionati di computer e di elettronica, ho cominciato a cercare informazioni sul Napoli nella rete. Vivendo in Olanda vedevo che erano nati siti di tifosi dell’Ajax ed anche delle principali squadre inglesi come il Liverpool ed il Chelsea. Ma sul Napoli niente….. Cosí iniziai un sito di informazioni sulla nostra squadra del cuore con due versioni, una in italiano ed una in inglese per i tantissimi tifosi del Napoli sparsi per il mondo. Ogni lunedì, in quegli anni il Club Napoli Internet era l’unico sito che presentava in rete le cronache delle partite del Napoli. Subito dopo ho creato una mailing list in italiano ed una in inglese che facevano arrivare a tutti gli iscritti le cronache delle partite ed altre informazioni sulla squadra azzurra. In pochi anni, nonostante il Napoli non navigasse in buone acque, le iscrizioni superarono le 2000 per i soci di lingua italiana e 1500 per quelli di lingua inglese. Avevamo iscritti da tantissimi paesi, dalla Germania, dagli Stati Uniti, dal Giappone, etc. Bisogna pensare che 25 anni fa eravamo alle origini di internet, poche erano le persone che avevano un indirizzo email, ma ancora meno erano le informazioni disponibili. Si cominciavano a vedere i primi telefonini, ma erano usati solo per telefonare. Non esistevano Facebook, Whatsapp, Youtube, etc e si usavano le mailing list anche come FORUM o CHAT per scambiare messaggi e battute tra gli iscritti”.

Che idea ti sei fatto del Napoli di Gattuso: può fare di più o è un altro anno di transizione?
“La situazione infortunati peggiora di giorno in giorno. Con la squadra al completo il Napoli di Gattuso ha vinto una Coppa Italia ed ha fatto alcune prestazioni molto belle. Purtroppo negli ultimi mesi con COVID, infortuni e tantissimi impegni ravvicinati la squadra é scoppiata. I pochi giocatori non infortunati sono fuori condizione. In questa situazione é impossibile giudicare Gattuso. A mio parere comunque é necessaria una rifondazione con un nuovo allenatore e tanti nuovi giocatori giovani disposti a dannarsi l’anima per i colori del Napoli”.

Come viene percepita la napoletanità all’estero?
“I napoletani lontano da Napoli riescono a fare comunitá ed ad aiutarsi fra loro senza le polemiche ed i problemi che ci sono a Napoli. Qui c’é anche chi per gli amici fa venire e distribuisce le mozzarelle di bufala dalla Campania, chi distribuisce ricette della Pastiera e di altre specialitá napoletane e chi organizza attivitá sociali per i napoletani, per tutti i meridionali e spesso per tutti gli italiani. La veritá é che all’estero a volte piú che la napoletanitá si vive l’italianitá”.

Come state vivendo in Olanda questo periodo difficile di emergenza sanitaria?

“In Olanda la situazione Covid é simile a quella Italiana, ma da dicembre é praticamente tutto chiuso. Di giorno si puó uscire, ma oltre che a fare una passeggiata in un parco, c’é poco da fare. Siamo tutti stanchi di questa situazione di lockdown ed aspettiamo ormai di essere vaccinati”.

Dario De Simone – ClubMilanoAzzurra.it

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