Gli interventi di Emanuele Calaiò, Alessandro Renica e Maurizio De Giovanni a Calcionapoli1926.it
Calaiò a “Uno a Uno”: “Spalletti scelta giusta. Rapporto con Insigne? Non sarà come con Totti! Faranno faville”.
“Spalletti, tra tutti gli allenatori di cui sono circolati i nomi, penso sia il più azzeccato. Ha tanta esperienza e ha girato grandi piazze. In comune con Gattuso ha il modulo e quindi non stravolge l’assetto del Napoli. Forse è un piano B, perché in caso di Champions si puntava ad Allegri. Ma nonostante ciò stiamo parlando di un allenatore di spessore. Il problema sarà il mercato, bisognerà fare un po’ di cassa a causa della mancata Champions”.
Sul carattere di Spalletti e sul rapporto con Insigne:
“Non penso si possa riproporre quello che è accaduto con Totti. Ho avuto il piacere di conoscere Spalletti, è una persona solare e schietta, che dice ciò che pensa. Per me è stato l’unico ad avere gli attributi di dire a Totti che aveva una certa età e che si doveva ragionare di squadra. Con Insigne sarà diverso, sono convinto che se lo terrà stretto. Invece non so se la società se lo terrà. Il Napoli deve fare cassa, se dovesse arrivare un’offerta importante non so come si metteranno le cose. Se si vuole fare cassa però bisognerà accontentarsi delle offerte, vista la crisi economica caudata dal Covid. Koulibaly e Fabian Ruiz per me sono i principali indiziati a partire”.
Chi verrà valorizzato dal gioco di Spalletti?
“Non uno in particolare, ma vedo un Napoli che riparte. Con un Zielinski straordinario, un Demme ormai imprescindibile, e un Insigne da record. Su Demme non ho capito perché non ha giocato le ultime partite, sicuramente ha delle caratteristiche più funzionali rispetto a Bakayoko. Poi ci son0 Lozano e Politano che hanno fatto bene. Osimhen deve crescere e con Spalletti può farlo. Ha dei limiti spalle alla porta e contro una difesa chiusa, ma ci può stare. Anche Rrahmani giocando con continuità ha dimostrato le sue qualità. Ora il Napoli deve comprare un terzino sinistro, sono anni che ci sono carenze in quel ruolo”.
Su Gattuso:
“Innanzitutto gli faccio un in bocca al lupo. Io ero estimatore di Gattuso, ci ha messo tanta passione e si è preso le responsabilità quando doveva prendersele. Ha lavorato sapendo che il presidente cercava altri allenatori dopo il Verona. In Italia siamo abituati a dare giudizi altalenanti e senza equilibrio. All’inizio era osannato come San Gennaro, dopo 3 mesi gli volevano tagliare la testa. Poi dopo il filotto di risultati l’hanno osannato nuovamente; poi dopo la gara col Verona di nuovo chiedevano la sua testa. Col Verona ho visto calciatori poco cattivi, e una squadra diversa da Firenze. Dopo mezz’ora dovevano stare 3-0, invece si sono innervositi con lo scorrere dei minuti. Il Napoli aveva il calendario più semplice e doveva fare il suo nonostante i torti subiti, quindi è un fallimento”.
Sulla Juve:
“Alla Juve c’erano un po’ di problemi societari secondo me. Infatti ora è tornato Allegri ed è stato mandato via Paratici. A Pirlo è stata data una chance e non l’ha sfruttata. La Juve è andata in Champions per demeriti del Napoli, non meritava questo traguardo. Nonostante ciò ha vinto comunque due trofei (Coppa Italia e Supercoppa Italiana ndr) al primo anno”.
Sulla sfida Napoli-Hellas Verona e sul gol incassato da Faraoni
“Si trattava di una lettura non effettuata nel modo giusto, Faraoni non andava rincorso come è stato fatto. L’errore di Hysaj non dipende dalla sua posizione in campo, il problema è stato la lettura della situazione. Il movimento della difesa è spesso quello di tentare di ridurre la profondità e lo spazio dell’attaccante, ma in questa circostanza non è stato effettuato. Non si è trattato comunque di un errore del tecnico, ma del calciatore. Alla fine, però, non bisogna trovare il colpevole!”.
Su Hysaj
“Doveva sicuramente scendere, abbassarsi di più. Era una palla libera, quindi l’avversario aveva il tempo e lo spazio libero. Bisogna togliere la profondità e coprirlo, ma il terzino albanese era troppo avanti, poiché aveva letto male la situazione. Il Napoli comunque non ha perso la Champions con l’Hellas Verona, ma in tante occasioni. Non bisogna trovare nessun capro espiatorio”.
Sull’operato di Gattuso
“Il mister è stato lasciato solo dal punto vista mediatatico e umano. È stata una società menefreghista, che è andata anche contro i propri interessi. Nei momenti difficili essa ha attaccato Rino, ma avrebbe dovuto fare diversamente“.
Sul silenzio stampa
“Doveva essere fatto precedentemente per condurre Rino a pensare soltanto alla squadra. Accetto il silenzio stampa, ma farlo prima sarebbe stato meglio anche per proteggere la serenità del tecnico“.
VIDEO: https://youtu.be/JxRTkFSpKno
Come hai reagito alla disfatta col Verona?
“Io ancora non riesco a distrarmi. Sento parlare di acquisti, nuovi allenatori, ma io sono ancora a bordo campo dopo la gara. Io parlo da tifoso: i tifosi del Napoli devono capire cosa è successo e sentire qualcuno che chieda loro scusa perché non è successa una cosa normale. Credo che i tifosi siano stati molto maltrattati, non meritavamo certi comportamenti e questo silenzio terribile. E ritengo gravissimo il fatto che la presentazione del nuovo allenatore avvenga a Roma. Perché non succede a Napoli? Il Napoli non ha a Napoli una sede da anni, non si allena in questa città e in questa provincia. E poi non sentiamo la voce di un calciatore presentato a Napoli da tempo e nemmeno i dirigenti che non parlano mai. C’è un silenzio assordante, insopportabile: dopo la partita nessuno ha dato spiegazioni su cosa sia successo”.
In realtà il Napoli ha rotto il silenzio con il tweet di De Laurentiis su Gattuso…
“Non credo che l’esonero di Gattuso sia avvenuto col tweet, il mancato rinnovo era cosa nota dagli inizi dell’anno. E i tempi di chiusura dell’accordo con la Fiorentina lo dimostrano. Non credo alla purezza di Gattuso e alla favola che abbia detto sì a Commisso nelle quarantotto ore dopo la gara col Verona. Sono storie di mestiere queste, di tutta evidenza è successo qualcosa, ci sono situazioni interne in fase di verifica e regolamento. I conti si regoleranno. Penso che ci sarà adesso un ridimensionamento clamoroso senza la Champions. Già il club aveva deciso di ridurre il monte ingaggi in meno del 20-25% e stava facendo una riflessione sui contratti in scadenza. Io credo che evidentemente Fabian non rinnoverà e forse neppure Insigne“.
Gattuso dunque non ha superato il test di maturazione?
“Continuo a ripetere che qualcuno mi deve spiegare cosa sia successo. Il Napoli va cambiato in otto elementi. Lobotka e Ghoulam non sono giocatori rianimabili, servono tre terzini: una riserva di Di Lorenzo a destra e due a sinistra. Maksimovic va sostituito, Fabian non rimane, resta solo Demme per quattro ruoli a centrocampo. Senza contare altri giocatori come Elmas e Petagna che non sono da Napoli. Gattuso ci ha capito poco, e ho già detto che anche con la Champions la sua stagione sarebbe stata insoddisfacente per vari motivi. In Coppa Italia l’Atalanta ha malmenato Gattuso che ha schierato la difesa a tre in casa. In Europa League ci ha eliminato il Granada che non ha nemmeno un calciatore di livello internazionale. Dallo scudetto siamo usciti a dicembre con velocità immediata. La stagione non poteva soddisfare. Nonostante il grande giocatore di ritorno, dobbiamo ricordare che anche all’andata Gattuso era allenatore. Non è possibile che nella gara col Verona giocatori di trent’anni e tanta esperienza fossero bloccati. Non è vero che il Verona ha giocato col sangue agli occhi. La stagione sarebbe fallimentare anche con la Champions“.
Su Hysaj?
“Ha buona applicazione, ma non ricordo un cross nei suoi anni al Napoli. Giocatore di piede destro ma titolare a sinistra nonostante due terzini mancini naturali in rosa. Rrahmani preso a 14 milioni, 27 anni, ha fatto la prima partita del girone di ritorno malissimo. Gattuso è una persona pulita, ma ha sbagliato tutto, come mettere cinque punte con il Verona. Sono molto addolorato dall’aver visto alcuni calciatori che hanno giocato in un modo e altri in un altro. Vedere sbagliare gli appoggi è un cosa piuttosto misteriosa. Giocatori di classe che sbagliano i dribbling puntualmente mette ansia, non vorrei una spaccatura nella società. Col Verona ho avuto antipatia per la squadra, cosa gravissima alla quale qualcuno dovrebbe mettere riparo. Io vorrei porre una domanda; a qualcuno interessa come stanno i tifosi del napoli? Anche la stampa che stampa è? Le radio dopo il Verona hanno fatto i nomi di nuovi allenatori come se non fosse successo niente. La stampa non è più quella di una volta. Il Napoli andava criticato quando ha fatto male, ma questa cosa non l’ho letta e neppure sentita da nessuna parte”.