Gli interventi di Francesco Montervino e Raffaele Gragnaniello a “Il Sogno Nel Cuore”
Taranto, il direttore sportivo Montervino a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio: “Non esiste un Napoli senza Insigne. Demme avrebbe avuto le chiavi del centrocampo da Spalletti, bisognerebbe prendere un sostituto“
“Le parole di Spalletti su di me mi hanno riempito di orgoglio – queste le parole di Francesco Montervino, direttore sportivo del Taranto ed ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Il percorso del mio Napoli è stato lungo, abbiamo aiutato a far alzare l’asticella ogni anno. Assenza di Demme? Diego ha dimostrato di essere un calciatore importante, l’infortunio toglie una pedina importanze in mezzo al campo, avrebbe avuto le chiavi del centrocampo da Spalletti. Per sostituirlo bisognerebbe prendere un giocatore non solo con quelle qualità tecniche, ma anche caratteriali. Mi auguro possano intervenire sul mercato, se non dovessero pensare ad un nuovo acquisto è perché sono convinti di ciò che hanno in casa. Insigne? Non esiste un Napoli senza Lorenzo, soprattutto dopo la stagione e l’Europeo che ha disputato. Se una cosa si vuole, la quadra si trova sempre. Ricordo che fece l’esordio con noi al trofeo Birra Moretti, era veramente un ragazzino. È passato tanto tempo ed è ora è un campione. Mertens si sta allontano dalle responsabilità di essere un pilastro del Napoli? Credo sia fisiologico. I calciatori grandi d’età, ad un certo punto, cambiano ruolo. Probabilmente la stessa società ha chiesto al giocatore di accompagnare nella crescita altri. Chi cederà il Napoli? Quando le cose vanno per le lunghe all’ombra del Vesuvio, non vanno mai a buon fine. Dunque, dal mio modo di vedere non partirà nessuno. Emerson Palmieri? Mi auguro arrivi, un giocatore con quelle qualità farebbe le fortune del Napoli. Serie A? Con Mourinho, Spalletti, Allegri, Sarri, inizia ad essere un campionato veramente importante. Se dovesse tornare Conte, potremmo dire di avere tecnici tra i migliori al mondo. Mazzarri? Non è mai facile trovare la società che ti dà la libertà di poter iniziare un percorso importante, Walter è esigente, aspetterà l’occasione giusta. Labriola? È un ragazzo che deve fare il definitivo step per fare il salto nel calcio che conta. Un giocatore giovane, importante, venuto a Taranto per fare un buon percorso. Parisi dell’Empoli? Un buon giocatore, ma agli azzurri serve un giocatore già affermato, altrimenti il salto di qualità non si farà mai”.
“L’auspicio di tutti è che si ritorni alla normalità, ma dobbiamo ancora combattere con i problemi legati alla pandemia. Comunque il futuro sembra più gestibile rispetto allo scorso anno – queste le parole di Raffaele Gragnaniello, consigliere Aic ed ex calciatore, fra le tante, del Napoli, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio -. Vaccini? Le regole arrivano dall’alto. Massima collaborazione con Governo e Cts, lavoriamo in sinergia. Il consiglio è quello di vaccinarsi, non c’è ancora un obbligo, ma eventualmente lo accetteremmo. Molti giocatori stanno completando il secondo ciclo, noi lo consigliamo. Dobbiamo dare fiducia a chi ci ha permesso di andare avanti. Sepe secondo portiere del Napoli se dovesse partire uno fra Meret e Ospina? Può giocarsi il posto da titolare da altre parti, in realtà. L’alternanza di Meret e Ospina non mi ha fatto impazzire. Investendo sul portiere italiano avrebbero dovuto puntarci di più. Il miglior allenamento per chi gioca in questo ruolo è la partita, si migliora giocando e non allenandosi, perché è differente dal calciatore di movimento, le occasioni capitano solo nei match. A Napoli lo scorso anno è mancato un progetto chiaro, questo è stato il problema e il perché dell’alternanza fra i due portieri. Se non dichiaro di competere per lo Scudetto posso anche permettermi di far giocare Meret e farlo crescere. Un messaggio ai giovani portieri? Dico di continuare con i sentimenti. Il calcio lo paragono ad un grande amore, e la mia più grande qualità era proprio ciò che provavo per questo sport, era il mio motore. Ho disputato 400 partite fra i professionisti grazie ai miei sentimenti, pur non avendo grandi qualità”.