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Gli interventi di Luis Oliveira e Luigi Pavarese a “1 Football Club”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luis Oliveira, ex calciatore di Fiorentina e Cagliari. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

La Fiorentina ha perso Vlahovic a gennaio, il Napoli forse non avrà Osimhen: come potranno gli allenatori sopperire alle mancanze?
“A Firenze non si parla più di Vlahovic, è un capitolo chiuso. Ha trovato un’altra soluzione, è comunque capace davanti. Osimhen sta facendo la differenza nel nostro campionato, Spalletti potrebbe dare una possibilità a Mertens”.
Ti aspettavi un’esplosione così importante di Osimhen?
“È sempre stato così, anche io quando arrivai in Serie A fu un anno di grande sacrificio, giocai pochissimo, ho dovuto convincere Mazzone che mi lasciava in panchina, poi quando entravo facevo gol. Nel secondo anno ho fatto bene, è normale per un campionato diverso quando arrivi. Per il Napoli sarebbe una grandissima perdita”.
Il Cagliari si sta giocando la salvezza, credi che ci riusciranno?
“E’ una squadra che ho nel cuore. L’anno prima Semplici aveva fatto la differenza, ma lo hanno mandato via alla terza giornata. Ha perso le prime tre ed è stato mandato via, in questo momento loro non hanno pazienza, credo che con lui che aveva un dialogo aperto con tanti giocatori poteva fare meglio. E’ arrivato Mazzarri che nelle ultime 4 partite non ha fatto punti: il Cagliari c’è, ma in alcuni momenti non riesce ad esprimere calcio come prima”.
È vero che Batistuta aveva scarpe molto strette?
“Voleva tirare di potenza, è vero. La Fiorentina mi prese dopo l’infortunio di Baiano, con Batistuta ho sempre avuto un dialogo aperto perché volevo capire come giocava. Con Antognoni è stato il giocatore più forte della Fiorentina”.
La squadra di Italiano è quella che esprime il miglior calcio in stagione?
“Penso siano in due, insieme al Napoli. E’ un calcio bello da vedere e godere davanti alla tv. La Fiorentina sta facendo un calcio importante, Italiano ha dato un’impronta importante, la tifoseria è pazza per lui. E’ un calcio che mi ricorda quello di Malesani al tempo di Firenze”.
E’ grazie ad Italiano se la cessione di Vlahovic non è pesata nell’economia del gioco Viola?
“Quando il ragazzo non voleva più firmare il contratto di rinnovo, mi chiamarono per sapere il mio pensiero in una radio. La Juventus ovviamente fa incazzare la tifoseria quando i giocatori vanno lì. Sapevamo già che sarebbe andato lì”.
Il Bologna sembra essere l’ago della bilancia dello Scudetto: può realmente bloccare anche l’Inter dopo il Milan?
“Non ci sono partite fortunate, è l’allenatore che legge bene le squadre. E’ un punto importante guadagnato, non sarà facile per l’Inter”.
Continueresti a puntare su Insigne se fossi Spalletti?
“Quello che sta accadendo a Napoli non c’entra niente con la storia del ragazzo. E’ ancora un giocatore del Napoli, fa la differenza e può dare qualcosa in più alla squadra”.

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luigi Pavarese, ex direttore sportivo del Napoli. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di calcioinpillole.com.

Si incomincia a sognare a Napoli?
“Personalmente sono un sognatore, mi arrabbio molto con coloro i quali cercano di evitare che io possa sognare. Io ho cominciato a sognare dalla gara con la Salernitana, sono sempre stato convinto della forza della squadra e dell’organizzazione tecnico-tattica, delle individualità e della forza della società. Sapevo sin dall’inizio che sarebbe stata una lotta con l’Inter e ne sono sempre più convinto. Questa volata finale bisognerà sfruttare meglio la scia”.
Quindi più Inter che Milan?
“Ne sono sempre più convinto, anche guardando la classifica di ora. Bisogna sempre giocare le partite, abbiamo visto il Milan contro il Bologna”.
Il Napoli fa fatica a guidare la classifica?
“E’ un campionato strano, è meno “veloce” rispetto a prima, c’è una media-punti più bassa rispetto a prima. C’era solo una squadra prima, ora ce ne sono di più. Tre hanno dimostrato di avere le vertigini una volta arrivati alla testa della classifica. E’ un malessere generale di tutte e tre, non era una fuga di Milan e Napoli ad inizio stagione, né quella a metà dei nerazzurri. Io sono sempre convinto che sarà una lotta tra Inter e Napoli”.
Partita temibile con la Fiorentina?
“Dobbiamo temere noi stessi, non gli avversari. Il Maradona saprà trascinare alla vittoria nelle partite in casa. Io sinceramente temo qualcosa tra Empoli e Sassuolo, due squadre che corrono di più e fisicamente stanno meglio. Il Napoli sta crescendo in una maniera importante, merito del nostro allenatore Spalletti e del suo staff. Non solo tecnico, ma anche medico. Sono sinergie importanti tra questi due staff, assolutamente. Se non c’è unità d’intenti ed una stessa veduta sulla preparazione ed il modo di gestire la settimana sarebbero guai per tutti”.
Osimhen potrebbe non giocare con la Fiorentina
“Al di là delle mancanze di questo o quel calciatore, la fortuna del Napoli è quella di avere un organico completo e forte. Le preoccupazioni su Osimhen c’erano già sulla squalifica che gli ha fatto saltare Bergamo, dove abbiamo visto un Napoli che non ha mostrato questa lacuna. Mertens è un giocatore che al di là di quello che ha fatto in passato continua a dare il suo apporto se non numericamente con le reti, fa sentire la sua presenza in campo. Non mi preoccuperei affatto se dovesse mancare questo o quello, il Napoli ha giocatori forti e sono tutti titolari”.
Il Napoli è la più forte nella rosa dei 25?
“La mia grande preoccupazione era Di Lorenzo, ma Zanoli ha dimostrato la sicurezza di un calciatore fatto e pronto. E’ un segnale importante per tutti, ora il Napoli è in fiducia e deve continuare, siamo vicini e ci potrebbero essere dei momenti di difficoltà durante la partita, ma il pubblico deve stargli vicino a questi ragazzi che stanno realizzando un sogno. Sarà bello, anche per noi che abbiamo visto i due scudetti passati e lo meritano soprattutto questi ragazzi. Il campionato 2018? Io ritengo di averlo vinto, lo abbiamo vinto. Purtroppo non abbiamo potuto imprimere esternamente il tricolore, esporlo, ma all’interno del nostro Io, moralmente, lo abbiamo vinto”.
Su Zanoli e la sua crescita
“Vi renderete conto della crescita anche di Gianluca Gaetano, soprattutto con una squadra che sta vincendo il campionato come la Cremonese. Sta crescendo in una maniera impressionante, sta dimostrando come diceva Ancelotti che poteva giocare anche davanti alla difesa. Zanoli gli è servito giocare in Lega Pro, ad esempio. Gaetano l’anno prossimo sarà considerato nei 14 titolari secondo me. L’unica Lega che impone l’utilizzo dei giovani è la Lega dilettanti. Chi è già contrattualizzato non puoi mandarlo nei dilettanti, quindi la Lega Pro non deve trincerarsi dietro al minutaggio, ma dovrebbe imporre l’utilizzo dei giovani calciatori a tutte le società e chi non lo rispetta dovrebbe perdere i contributi minimali che vanno tra i 300-400 mila euro a società. Così favorisci la crescita dei calciatori forti. La Cremonese è in testa con 6 under 21 titolari, a partire da Carnesecchi ai Fagioli, Gaetano ecc.”.

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