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Gli interventi di Stefan Schwoch e Angelo Cerulo a Radio Crc

A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto l’ex giocatore del Napoli Stefan Schwoch.
“Mi piacciono molto gli attaccanti del Napoli. Raspadori ha grandi qualità, il primo gol con la Nazionale lo ha fatto quando non stava giocando benissimo, preferisce avere un punto di riferimento lì davanti. È un giocatore molto giovane che può coprire più ruoli, a differenza di Osimhen e Simeone che possono fare solo le prime punte. È molto rapido, se c’è una palla vacante riesce a capire in anteprima dove finisce il pallone.
Il Torino è una squadra che per far risultato deve stare bene, Juric gioca tutte le partite 1 contro 1. Ci sono squadre molto più attrezzate dei granata, per rientrare nelle prime 8 posizioni deve fare un grandissimo campionato.
Il Napoli è forte, ma c’è bisogno della continuità di giocatori come Kvaratskhelia, Kim e Lobotka che stanno giocando a livelli altissimi. Gli azzurri quando ci sarà un momento di appannamento, perché ci sarà, non devono perdere troppi punti. Mi spaventa più la resistenza che la maturità.
Kvaratskhelia e Kim sono stati due acquisti incredibili, specialmente il coreano che dimostrato una grande personalità con cui si è andato a imporre nella linea difensiva. Kvaratskhelia è un fenomeno perché punta sempre l’uomo, ma qualche volta deve migliorare nella gestione del momento. Il Napoli ha costruito bene, tanti meriti a Giuntoli.
Avere un anno di esperienza sulle spalle per Spalletti ti da qualcosa in più, ma anche i giovani hanno personalità. Se giochi in una piazza importante come Napoli devi dimostrare tanto, perché ti mette tantissima pressione.
Le mie caratteristiche ce le aveva un po’ Mertens, che pur non essendo un gigante poteva fare la prima punta.”

A Radio CRC, nel corso della trasmissione “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma, è intervenuto il giornalista Angelo Cerulo.
“I risultati del Napoli impongono una risposta sola: questa squadra può lottare per lo scudetto. Il campionato è lungo, ma quello che mi colpisce è che il Napoli non è più “Osimhen dipendente” ma ha un grandissimo equilibrio. Nessuno si è accorto che Osimhen non stia giocando da diverse partite.
Spalletti può cambiare i giocatori e, leggendo varie analisi, vedevo come abbia fatto poco turn over. Tutta la rosa è stata valorizzata, anche le “seconde file” quando sono state chiamate hanno sempre onorato l’impegno.
Le critiche su Raspadori, fino a poco prima del gol contro lo Spezia, erano state spietate.
Il Napoli non può che decidere lui del suo futuro, non ci saranno condizionamenti esterni. Gli azzurri affrontarono il mese di dicembre e gennaio scorso con l’angoscia di perdere Osimhen, Koulibaly e Anguissa, ora è tutt’altra musica.
Peseranno molto i giocatori che andranno al Mondiale, avere dei calciatori fuori dalla nazionale può avvantaggiare il Napoli.”

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