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EDITORIALE DEL LUNEDI’ – Il Napoli fa 90 e si gode il meritatissimo trionfo

Editoriale del Lunedi, ultimo della stagione. Con la vittoria per 2 a 0, contro la Sampdoria, ieri, nell‘ultimo atto di questo campionato, gli azzurri hanno raggiunto quota 90 punti, frutto di 28 successi, di cui 14 in trasferta, 6 pareggi e quattro sconfitte. Un punteggio che, tuttavia, non supera il record stabilito dal Napoli di Sarri di 91 punti nella stagione 2017/18, ovvero l’annata del famoso scudetto scippato dalla squadra bianconera. Ma poco importa, quello che conta è  l’aver stravinto il campionato con ben cinque giornate di anticipo e con larghissimo margine sulle inseguitrici. Uno scudetto tanto atteso che, finalmente, è tornato nella capitale del Mezzogiorno d’Italia. I neo campioni, ieri, si sono goduti il giusto trionfo e la susseguente festa tricolore condita con l’alzata della Coppa scudetto da parte di capitan Di Lorenzo che non stava nei panni per la grande gioia. Ma tutti, indistintamente, sono apparsi ebbri di felicità per un traguardo che, ad agosto scorso, era impensabile. Gli addetti ai lavori, all’epoca, davano per favoritissime al titolo le due milanesi con il Napoli pronosticato al massimo come possibile outsider che poteva, competere solo per l’Europa League. La formazione di Spalletti, viceversa, ha sovvertito ogni pronostico della vigilia, peraltro, sbaragliando la concorrenza, sin dalle prime giornate. Non a caso, i partenopei hanno battuto, almeno una volta, tutte le altre 19 compagini della serie A. Anche questo è un record difficile da emulare.  Una splendida serata, quella del Maradona, che ha regalato ai sostenitori napoletani tante emozioni, non ultima il grande tributo all’ex  Fabio Quagliarella, in lacrime per  il suo addio al calcio giocato. Tanti applausi all’attaccante di Castellammare di Stabia che fu costretto a lasciare il club partenopeo per motivi extracalcistici, come qualche anno dopo, lui stesso, rese noto le motivazioni. Uno show celebrativo,  post partita, bellissimo condotto da Stefano De Martino che ha chiamato sul palco stars del mondo della musica e dello spettacolo, i quali hanno voluto  rendere omaggio a Spalletti e i suoi ragazzi, protagonisti assoluti  di un‘autentica impresa che entrerà nella storia della società, prossima a festeggiare il centenario dalla sua fondazione. Questo terzo tricolore rappresenta lo scudetto di tutta la squadra, a differenza dei primi due, il cui artefice fu il giocatore più forte al mondo di tutti i tempi, con tutto il rispetto per il  mitico e compianto attaccante brasiliano Pelè. Una stagione, insomma, da incorniciare, in virtù di un’avventura indimenticabile per la città e per mister Spalletti, il quale, seppur a malincuore , da qualche giorno, aveva annunciato il suo abbandono alla panchina del Napoli per un anno sabatico. Adesso, tramutando in numeri il campionato degli uomini del tecnico toscano, non possiamo che assegnare un 10 e lode complessivo. Mentre tra i calciatori meritano una menzione particolare i vari Di Lorenzo, Kim, Kvaratskhelia, Lobotka e Osimhen, senza nulla togliere agli altri. A questi ultimi darei un vero e proprio Oscar del calcio. Naturalmente, anche a Luciano Spalletti, timoniere navigato e conoscitore di calcio, come pochi, va un bel 10, poichè non ha sbagliato quasi nulla, ha condotto i suo ragazzi all’apoteosi finale con enorme acume tattico, si è dimostrato una sorta di vero maestro che è  riuscito a tirare fuori il massimo dai suoi ragazzi che si sono superati, oltre ogni più rosea previsione. Un peccato che questo allenatore non continui la sua missione ma la sua scelta va rispettata, senza fare polemiche. Malgrado la partenza di giocatori del calibro di Insigne, Mertens, Koilibaly, Ospina, e Fabian Ruiz, nello scorso mercato estivo, il mister di Certaldo ha saputo dare alla squadra  un gioco spumeggiante e spettacolare che ha fatto innamorare tutti, stracciando le concorrenti, con un distacco in classifica abissale. Grazie Ragazzi , grazie mister! Si spera che non sia un addio, bensì soltanto un arrivederci!

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