Dopo anni di attesa, investimenti miliardari e delusioni cocenti, il Paris Saint-Germain può finalmente festeggiare: il club parigino ha conquistato la sua prima Champions League battendo l’Inter in finale con un netto 5-0 e scrivendo una pagina storica del calcio europeo.
Un traguardo mai raggiunto prima, nemmeno nell’annata 2019/20, quando il PSG si arrese al Bayern Monaco nella finale giocata a porte chiuse a Lisbona. Stavolta, però, il finale è diverso: una partita a senso unico con i parigini che hanno dominato in lungo e in largo i nerazzurro.
Hakimi ha aperto le marcature al 14′, poi Doue al 20′ e di nuovo al 63′. Il gol del 4-0 di Kvaratskhelia, che realizza il suo personale poker di titoli considerato anche lo Scudetto azzurro. Infine il ko lo ha portato a segno Mayulu che ha chiuso 5-0.
Dal 2011, anno in cui il fondo sovrano del Qatar ha rilevato il club, l’obiettivo è stato chiaro: portare il PSG nell’élite europea e sollevare la Coppa dalle grandi orecchie. Dopo una lunga serie di fallimenti, eliminazioni premature, rimonte subite e critiche a una squadra spesso accusata di mancare di identità, il traguardo è finalmente realtà.
Il cammino verso la gloria è stato tutt’altro che semplice: dopo aver eliminato tre squadre inglesi – il temibile Liverpool agli ottavi, l’ambiziosa Aston Villa ai quarti e l’Arsenal in semifinale -, i parigini hanno completato l’opera piegando la corazzata di Simone Inzaghi. Decisiva una prova di grande solidità e maturità.
Luis Enrique è riuscito a plasmare una squadra brillante e compatta, capace di far convivere il talento puro di campioni come Kvaratskhelia, Dembélé, Vitinha e Donnarumma con un’identità tattica chiara e uno spirito collettivo finalmente vincente.
Con questo trionfo, il Paris Saint-Germain entra ufficialmente nel club delle grandi d’Europa. Dopo anni all’ombra delle potenze storiche, il PSG ha quindi conquistato il rispetto e la legittimità che cercava, diventando la seconda squadra francese a sollevare la Champions League.
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