Marrucco (agente Fifa): “Il FPF è già in vigore e premierà le società più sane”
Puntata tematica sul Fair Play Finanziario oggi a ClubNapoli All News, in onda su Teleclub Italia. A tal proposito interviene in diretta telefonica Fulvio Marrucco avvocato ed agente FIFA: “Credo che il Fair Play finanziario sia già, di fatto, in vigore. Sappiamo che già abbondanti sanzioni sono state inflitte ad alcuni club, è un cammino ora da percorrere fino in fondo. I criteri su cui si basa sono altamente condivisibili, ed è una filosofia che premia le società più sane. Da avvocato specialista in materia tributaria le posso dire che c’è sempre un modo per aggirare la norma. Basti pensare, nello scambio di giocatori tra società, nel conteggio del Fair Play, al mero calcolo economico al netto degli ammortamenti, ovvero se scambio un giocatore, porto per il Fair Play solo la plusvalenza, il ricavo della vendita, ma non porto l’ammortamento all’atto dell’acquisizione del giocatore. Poiché i calciatori hanno sempre un valore ipotetico, è possibile aggirare, in questo caso, la norma. A questo punto si apre poi un discorso a livello di controllo, anche a livello di strutture interne come la Covisoc, che però poco può. Non credo che il Fair Play finanziario possa cambiare il sistema del mercato in Europa, né credo che possa impattare sui giocatori. Nel momento in cui un giocatore viene trasferito ad un’altra società, si conoscono quali sono le potenzialità di quella società. I calciatori ne hanno preso atto e, da parte loro, c’è una comprensione maggiore dal punto di vista dei ricavi. Rispetto agli scorsi anni, c’è un numero minore di top player a livello di ingaggio, si “accontentano” di qualche milione, rispetto alle decine di qualche anno fa. Chiaramente potremmo essere all’alba di una “rivoluzione copernicana” , relativamente però ai top player. Ci sono timidi tentativi, ad esempio nel NBA, grazie al sostegno degli sponsor, ma in Italia è difficile. La sponsorizzazione nel calcio è, infatti, legata alla maglietta e ci sono dei limiti di appeal, pensiamo alla difficoltà di rappresentare su un cartellone il proprio marchio a Napoli o a Roma con l’immagine di Chiellini”
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