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Milan, per la panchina idea Emery

MILANO – C’è un nome nuovo per il futuro della panchina del Milan. E’ quello di Unai Emery, allenatore del Siviglia che ha appena vinto l’Europa League in finale col Benfica a Torino. Il tecnico spagnolo, 42 anni, è stato contattato dal club rossonero alle prese con la decisione più importante in vista della prossima stagione: proseguire con Seeforf o affidarsi a un nuovo timoniere. Nell’elenco dei papabili successori adesso è entrato anche Emery, ex allenatore di Valencia e Spartak Mosca che ha appena conquistato il primo trofeo della sua carriera proprio in Italia.

IL SIVIGLIA NON MOLLA – La reazione del Siviglia non si è fatta attendere. Secondo il presidente Castro e il ds Monchi, Emery è già d’accordo per prolungare il suo contratto in scadenza con il club andaluso. L’intesa sarebbe stata raggiunta nel fine settimana della partita della Liga con l’Almeria, giocata il 9 marzo 2014. Non ci sarebbe ancora la firma sull’accordo, ma sarebbe solo una formalità da sbrigare al ritorno della tournée asiatica del Siviglia in corso in questi giorni. Il Milan spera di inserirsi in questi ristretti spazi di manovra. Emery sarebbe un profilo adeguato all’attuale momento rossonero: non ha un ingaggio elevatissimo e ha dimostrato di riuscire a primeggiare a livello internazionale senza star di primissima grandezza (forse l’unico vero campione è il croato Rakitic).

DOPPIA DECISIONE – Di sicuro la società deve arrivare al momento decisivo della scelta di Silvio Berlusconi con alcune alternative percorribili sul tavolo. Settimana prossima il proprietario del Milan, smaltite le elezioni Europee, si pronuncerà sul destino di Seedorf (ieri invitato al matrimonio di Montolivo sul Lago Maggiore insieme alla squadra e a Galliani). Due le questioni collegate: cosa fare del contratto dell’olandese fino al 2016  – circa 10 milioni lordi di ingaggio nei prossimi due anni – arma principale in mano all’ex numero 10 per continuare ad allenare il Milan ed eventualmente con chi sostituirlo e a quali costi. Emery entra in un lotto fino a questo momento guidato da Roberto Donadoni, colonna dello squadrone di Sacchi e protagonista di una splendida annata a Parma.

“SEEDORF HA FATTO BENE” – I giocatori rossoneri preferiscono non sbilanciarsi per non surriscaldare ulteriormente un clima già teso, come dimostra il litigio tra Bonera e Amelia a bordo del pullman lunedì scorso a margine dell’inaugurazione della nuova sede. “Non conosco le questioni societarie, penso solo a fare bene, non so cosa succederà”, spiega Stephan El Shaarawy che spende qualche parola a difesa dell’allenatore: “In questi mesi ha fatto bene, il rapporto con me è sempre stato buono sia da compagno di squadra che da allenatore. Sicuramente ci saranno altri problemi con la società e per questo è sempre in discussione. Non so quale sarà il suo futuro. Lo spogliatoio rema sempre dalla stessa parte, abbiamo cercato di pensare solo al campo e all’Europa League e non alle vicende societarie. Anche con Seedorf credo che si sia creato un discreto rapporto”.

ESCLUSIONE COMPRENSIBILE – Poi il Faraone disegna il riscatto individuale e di squadra per la prossima stagione: “Il mio futuro è il Milan, la prossima stagione punteremo ad arrivare più in alto possibile in campionato visto che non siamo in Europa. Per me era difficile essere convocato da Prandelli per il Mondiale. Sono stato fuori tanto. Io ho fatto di tutto per essere chiamato, sono stato anche sfortunato perché la frattura si è riaperta nello stesso punto. Sono comunque contento di essere tornato nelle ultime due partite di campionato”.

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Protagonisti:
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Fonte: Repubblica

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