In tre con le valigie in mano: Dzemaili piace in Germania, Behrami conteso tra due club
Gente che va, che dovrebbe andare, che dovrebbe rappresentare parte di quel tesoretto utile per reinvestimenti. E poi gente che resta, a sorpresa, depennata dalla lista dei partenti: perché al mercato ciò che vale ora è già stato rimosso domattina. Per il momento, vanno – dovrebbero – andare via in tre: ma poi chissà cosa potrà mai accadere, perché questi sono giorni strani, sempre.
E UNO. La valigia sul letto è sicuramente quella di Blerim Dzemaili, che avverte il desiderio di riprendersi l’autostima smarrita, che non si sente appagato dal minutaggio concessogli, che pur avendo segnato diciotto reti nel suo triennio napoletano avverte il bisogno di giocare di più, di scalare le gerarchie (altrove): qui è stato sempre il terzo, poi si è addirittura ritrovato come quarto (quando è arrivato Jorginho) e la sua ultima annata, nonostante tutto, nella fase finale è stata attraversata in maniera marginale. Il Borussia Monchengladbach è tra i pretendenti, anche il Siviglia sembra abbia fatto un pensierino al centrocampista con il vizio del gol: che aspetta.
E DUE. Il discorso vale anche per Behrami, ch’è passato dal ruolo di «intoccabile» (due anni fa) a quello di precario: l’arrivo di Benitez ha privilegiato un calcio più tecnico, palleggiato, meno aderente alle abitudini del medianone svizzero, che ha corsa, gamba e tackle a disposizione. Le scelte dell’ultimo semestre hanno dimostrato che sono state ribaltate le posizioni e l’arrivo di uno-due centrocampisti può solo pregiudicare ulteriormente l’esistenza partenopea di Behrami. Lo vuole l’Inter – disposta a pagare ma sino ad un certo punto – e sembra lo vogliano anche in Germania, all’Amburgo: il mercato non offre (quasi) mai certezze, ma sulla partenza dell’interditore ci si potrebbe anche sbilanciare.
E TRE. Il contratto in scadenza 2015 induce a pensare che anche Pandev sia prossimo ai saluti; ma ciò ch’è nell’aria lo si è colto anche dalle espressioni, dagli spifferi, da una frase del procuratore («la società non mi ha ancora chiamatio e questo mi fa sospettare») . Pandev ha dato quel che ha potuto, tanto da punta che da incursore tra le linee, ma non è riuscito mai a prendersi compiutamente il Napoli: può darsi stia per lasciarlo.
Corriere dello Sport