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Barcellona, Luis Enrique si presenta e cancella i dubbi sulla coesistenza di Messi, Neymar e Suarez: «Perfetti»

«Voglio un Barcellona che sia fedele all’idea sviluppata in questi anni nei quali si è vinto tanto. Un Barça che sappia muoversi con differenti mezzi tecnici e tattici. Un Barça che pensi sempre alla vittoria. Che giochi allo stesso modo in casa e fuori. Che faccia tanti gol e difenda bene. So che alla fine molto dipenderà dai risultati però a me interessa che i risultati arrivino con un gioco piacevole». Questo il manifesto blaugrana di Luis Enrique, redatto di getto ieri mattina nella prima conferenza stampa della nuova stagione del Barça. Che riparte dopo una stagione da «zero tituli» (o quasi, visto che vinse la Supercoppa di Spagna) con il quarto allenatore delle ultime 4 stagioni, con un gran viavai di giocatori (già 9 addii e 6 nuovi arrivi), con Neymar infortunato, Messi abbacchiato e Suarez squalificato.
Suarez assente Già, il Pistolero. Il Grande Assente della giornata di ieri. Che era stata infiocchettata sul calendario «culé» come quella della presentazione del «9» uruguayano, fiocco fatto saltare in malo modo dalla Fifa. Suarez a casa dei suoceri a pochi chilometri dal Camp Nou, Luis Enrique che quando gli chiedono di lui si appella alla facoltà di non rispondere, Andoni Zubizarreta, il ds del Barça seduto accanto all’allenatore, che fa catenaccio verbale: «Sulla questione Suarez gli avvocati ci hanno consigliato estrema prudenza. Al momento stiamo analizzando tutti gli elementi da apportare per la difesa dei diritti del giocatore e del club, non posso dire nulla di più a parte il fatto che vi confermo ufficialmente che Luis Suarez è un giocatore del Barça». Già, perché in tutto questo caos post-morso e con la presentazione negata mancava l’annuncio ufficiale. Il club catalano sta ancora pensando se e come fare appello al Tas. Un ricorso ci sarà, poi si valuteranno le conseguenze.
Messi? No problem In attesa, Luis Enrique lavora con ciò che ha: tanto il tecnico come il ds hanno garantito grande spazio ai canterani. E Messi? «Non vedo la necessità di recuperarlo psicologicamente e continuo a pensare che sia il migliore del mondo. Il trio con Neymar e Suarez? Per me, perfetto. Più grandi giocatori ci sono, meglio è», ha detto «Lucho». E Zubizarreta: «Il problema del vomito per me non è tale, né ho la sensazione che lo sia stato al Mondiale. Leo ha fatto tutte le prove del caso e la diagnosi ci lascia tranquilli, non è un tema preoccupante».

La Gazzetta dello Sport

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