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Jonathan De Guzman, il figlio del mondo già parla coi gol: «Ci voleva proprio»

Undici giorni per cambiare la storia. Jonathan De Guzman cancella i musi lunghi di Napoli con un guizzo e un tocco, semplice ma letale. Il 20 agosto è stato acquistato dal Napoli, il 31 lo ha reso felice. E pensare che era entrato solo da una ventina di minuti, rilevando Hamsik e sorprendendo tutti. Lui del resto a sorprendere è abituato, lo fa già quando cerchi di capire da dove viene, nato in Canada, a Toronto, da papà filippino e mamma giamaicana, arrivato in Olanda a soli 12 anni e poi via a correre dietro ad un pallone. Difficile dire da che calcio proviene, anche se in nazionale gioca nell’Olanda.
Jolly perfetto Difficilissimo descriverne le caratteristiche. De Guzman è un centrocampista, offensivo, praticamente un fantasista. De Guzman sa giocare e sa tirare, soprattutto su calcio da fermo. Il Genoa, suo malgrado, ha scoperto che tutte queste cose forse sono vere, ma quel che è certo è che Jonathan sa inserirsi e colpire. Perin non ha potuto nulla, Benitez ha tirato un sospiro di sollievo, perché il pareggio a Genova aveva preso il sapore di una piccola sconfitta, visto che il Napoli si era di nuovo fatto rimontare, rischiando moltissimo. De Guzman ha fatto anche di più, perché quella palla vagante nell’area piccola proveniva da un certo Zuniga, uno che, al contrario di lui, è a Napoli da parecchio, ma che per tutti era scomparso dopo un lungo infortunio. Quel gol, poi, ha tolto un peso dalle spalle di Insigne: «E’ stato bello vincere così – esulta l’attaccante napoletano -, anche se potevamo chiuderla prima ma io ho sbagliato davanti a Perin».
Esordio e gol A De Guzman sembra tutto normale. Non smette di sudare e si asciuga continuamente la fronte con un asciugamano, ma appena trova un interlocutore piazza il suo inglese velocissimo: «Sono felice per un esordio così, ci voleva un successo dopo l’eliminazione in Champions, e mi fa piacere aver fatto il gol decisivo». La battuta finale è di Higuain, che non ha segnato, ma ha fatto l’assist per il primo gol e si è battuto nel mezzo dell’area genoana. «E’ stata una partita difficilissima ma la cosa più importante è stato vincere. Ora dobbiamo migliorare, tanti giocatori sono arrivati tardi dopo il mondiale, e ci manca qualche allenamento, però abbiamo mostrato carattere. Lo scudetto? Il campionato è appena iniziato, ma era importante iniziare così».

La Gazzetta dello Sport

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